Friuli Venezia Giulia

Inabili alla Morte, tre spettacoli sull'Europa oggi per Go!2025

La trilogia presentata a Milano dall'associazione Mittelfest

Redazione Ansa

(ANSA) - UDINE, 17 GEN - Una lettura del presente dell'Europa, a partire da un confine e dalle vicende storiche che l'hanno generato, è l'idea da cui nasce il progetto "Inabili alla morte/Nezmožni umreti", ideato e diretto da Giacomo Pedini, prodotto da Associazione Mittelfest e inserito nel programma degli eventi ufficiali di Go!2025, Nova Gorica e Gorizia Capitale europea della cultura 2025, a cavallo tra Slovenia e Italia.
    Il progetto, che coinvolgerà istituzioni partner dei due Paesi e diversi artisti, tra cui gli scrittori Goran Vojnović e Paolo Di Paolo, il compositore Cristian Carrara, l'attore Natalino Balasso, il regista Janusz Kica, è stato illustrato a Milano dal direttore artistico Pedini, alla presenza dei major partner dell'iniziativa, tra i quali il vicepresidente e assessore del Fvg alla Cultura, Mario Anzil, e il responsabile del programma di Go!2025, Stojan Pelko. Il titolo "Inabili alla morte", ha spiegato Pedini, si deve a Joseph Roth e a un brano de La Cripta dei Cappuccini, il suo romanzo capolavoro da cui si dipana l'intero progetto, commissionato a Mittelfest dalla Regione FVG, accolto nel programma ufficiale da GO!2025 e realizzato in coproduzione con Sng Nova Gorica. Il programma si articolerà in tre spettacoli teatrali e nella loro trasposizione radiofonica in italiano e sloveno, in collaborazione con Rai Radio 3, Rai Fvg e Radio Slovenija, un documentario e una pubblicazione letteraria.
    Nei tre spettacoli si snoda la vicenda dei Trotta, famiglia protagonista della Cripta dei Cappuccini, "che diventa caso esemplare per esplorare le radici e gli esiti di ciò che siamo diventati", ha detto Pedini. Il primo spettacolo, basato proprio sulla riduzione teatrale della Cripta racconta la dissoluzione dell'impero asburgico e le sue conseguenze. Gli altri due, risultato di due nuove commissioni letterarie, una slovena a Goran Vojnović e una italiana a Paolo Di Paolo, seguiranno ancora le orme dei Trotta, immaginando come si sarebbe evoluta nel tempo, prima all'ombra del muro di Berlino negli anni Sessanta, poi nell'entusiasmo dei primi anni Novanta. (ANSA).
   

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