Friuli Venezia Giulia

Incontro tra ebrei, cristiani, islamici per un percorso di pace

Confronto tra le religioni di Abramo, 'capire le differenze'

Redazione Ansa

(ANSA) - UDINE, 18 GEN - Le grandi religioni abramitiche, Ebraismo, Cristianesimo e Islam, si confrontano sul tema biblico "Abramo padre nella fede", e per verificare se sia possibile avviare un percorso di pace in uno scenario di conflitti e tensioni internazionali, dal Medio Oriente all'Ucraina, ad altre parti del mondo. A organizzare l'evento è stato il Servizio diocesano per l'ecumenismo, il dialogo interreligioso e le sette dell'Arcidiocesi di Udine.
    "Il patriarca Abramo è presente nelle radici di tutte le tre grandi religioni: il tema dell'incontro, quindi, lo abbiamo individuato assieme" ha spiegato il diacono Marco Soranzo, responsabile del Servizio diocesano.
    "In Abramo, che è il nostro comune antenato - ha detto suor Rosangela Lamanna, docente all' istituto di Scienze religiose "Santi Ermagora e Fortunato" - è come se ci ritrovassimo tutti nella stessa 'barca' di fratelli, e finché non ci riconosceremo come fratelli, figli dello stesso Dio - ha aggiunto - non ci può essere la pace. Dunque serve tornare alle origini e partire da ciò che ci unisce, come Abramo".
    "E' importante capire questa comune origine - ha convenuto Eliahu Alexander Meloni, rabbino capo della comunità ebraica di Trieste e del Fvg - ma va detto che Abramo è percepito ancora diversamente dalle tre fedi, dunque bisogna confrontarsi e lavorare per capirsi l'un l'altro. Solo accettando le differenze e la sensibilità del diverso e considerarndola una ricchezza - ha concluso - possiamo essere in grado di parlare di pace".
    Secondo Fatima Tizbibt, rappresentante delle comunità islamiche di Udine e portavoce del Centro misericordia e solidarietà, "la figura di Abramo è simbolica e per l'Islam è un'icona, dove possiamo andare a trovare punti di comunione e unione che possono aiutarci a risolvere i drammi che il mondo sta vivendo, attanagliato dalla crisi di quei valori fondanti che ci portano innanzitutto a riconoscere la nostra umanità".
    (ANSA).
   

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