(ANSA) - TRIESTE, 24 GEN - Lieve calo nei dati dell'Autorità
di sistema portuale del Mare Adriatico Orientale (porti di
Trieste e Monfalcone) a causa delle crisi mondiale e dei
conflitti in atto, ma crescita dei valori del traffico
ferroviario. E' il bilancio dell'attività 2023 tra i due scali e
gli interporti di Trieste-Fernetti e Cervignano, che hanno
"lavorato" 12.
Trieste rimane comunque il primo terminal petrolifero del
Mediterraneo.
Lieve calo anche per rinfuse liquide (37,3 mln tonn; -1,42%);
più pesante nel settore merci varie (-6,43%). Trend inverso e
tutto positivo invece per il traffico passeggeri: lo scalo
triestino ha registrato complessivamente un totale di 468mila
crocieristi (+7,15%).
"Le tensioni geopolitiche e i conflitti in atto hanno creato
ulteriori disruption che si sono aggiunte a quelle lasciate in
eredità dal Covid. La crisi è arrivata anche a Trieste e
potrebbe durare nel tempo. Per questo dobbiamo saper
diversificare per reagire agli shock - ha commentato Zeno
D'Agostino, presidente dei porti di Trieste e Monfalcone -
Nell'insieme però l'Adriatico orientale ha offerto una prova di
forza, contenendo le perdite e investendo nel settore
ferroviario e su nuove linee nell'area inframed con l'Egitto e
il Marocco".
L'Autostrada del Mare, che conta 14 toccate settimanali tra
Trieste e i maggiori scali turchi, ne ha raggiunte in totale 804
(862 nel 2022) anche per navi più grandi messe in linea. (ANSA).
Pesa crisi mondiale, 2023 in lieve calo per Porto Trieste
Ma primo in Italia per treni (12.000). Volumi totali oltre 59mln