Friuli Venezia Giulia

Procuratore Trieste, contro femminicidi non basta azione penale

Accuse reciproche su Resinovich? 'A questi livelli non scendo'

Redazione Ansa

(ANSA) - TRIESTE, 27 GEN - "Preoccupano i femminicidi, che sono fenomeni dovuti a impulsi irrefrenabili che l'azione penale e il sistema penale non sono in grado da soli di contrastare.
    Deve cessare l'aspettativa che solo nella magistratura penale possa ricorrere l'antidoto ai femminicidi, che hanno in realtà ragioni culturali, ragioni in una scolarizzazione evidentemente insufficiente e cioè ragioni che prescindono dal nostro intervento". Lo ha affermato il procuratore capo di Trieste, Antonio De Nicolo, a margine della cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario 2024 oggi a Trieste.
    Rispondendo a una domanda dei cronisti sul caso di Liliana Resinovich, sul cui cadavere verrà svolta una nuova autopsia il 15 febbraio a Milano, De Nicolo ha sottolineato che sono stati nominati "consulenti di chiara fama, che spero ci possano aiutare a congiungere nel modo più corretto questa vicenda".
    Spazio alle indagini, dunque, mentre per quanto riguarda le dichiarazioni che si sono susseguite, anche di accuse a vicenda, tra i protagonisti del caso della 63enne triestina, De Nicolo non commenta : "A questi livelli - chiarisce - non scendo, non faccio scendere il mio ufficio".
    Infine, sul tema delle possibili infiltrazioni mafiose in Friuli Venezia Giulia, De Nicolo ha confermato che "il Fvg è una regione tranquilla, dove c'è pace sociale, dove c'è una buona resa economica di tutti gli operatori interessati e quindi è una regione dove gli insediamenti criminali non ci sono, però vorrebbero entrarci. Dobbiamo avere i sismografi prontissimi - ha concluso - a rilevare ogni segno importante di intromissioni nell'economia lecita da parte delle fonti di economia illecita".
    (ANSA).
   

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