Open Dialogues for the future a Udine, focus su scenari mondiali

(ANSA) - UDINE, 06 MAR - "Open Dialogues for the Future è un progetto che la Camera di commercio di Pordenone-Udine ha voluto elaborare sin dal 2023 con il direttore scientifico Federico Rampini per analizzare qui a Udine, città periferica in ambito nazionale, ma centrale in quello internazionale, un focus sulle dinamiche geopolitiche e geoeconomiche che stiamo attraversando in questi ultimi anni". Lo ha detto oggi il presidente della Cciaa di Pordenone-Udine, Giovanni Da Pozzo, spiegando gli obiettivi e i temi della seconda edizione del forum internazionale sugli scenari geopolitici mondiale, Open Dialogues for the Future, organizzato dall'ente camerale in collaborazione con The European House-Ambrosetti, in programma a Udine domani e venerdì.
    "Il mondo si sta oggettivamente riposizionando e sta cambiando - ha proseguito Da Pozzo - e stanno mutando gli asset politici ed è inevitabile che questo impatti sull'economia, sia a livello di grandi sistemi, sia di Paese, sia a livello regionale".
    Da domani il forum coinvolgerà una trentina fra esperti internazionali, autorità, docenti e imprenditori. Il primo dibattito vedrà confrontarsi Arduino Paniccia (Asce), Germano Dottori (Limes), Serena Giusti (Ispi e Sant'Anna Sssa), Florence Gaub (Nato Defense College) e Hongda Fan (University of California Berkeley) sulle dinamiche del nuovo ordine mondiale.
    Ci si concentrerà poi sul ruolo dell'Europa, con l'intervento iniziale del ceo di Enit Ivana Jelinic. A seguire, focus sul tema "Dalle prospettive per l'economia globale tra tassi e nuove misure protezionistiche", introdotto dal videomessaggio del ministro delle imprese e made in Italy Adolfo Urso. Si passerà, poi, a un approfondimento sulla Germania, introdotto dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani e da Susanne Welter, console tedesco a Milano.
    Nella giornata successiva, focus sui "Rapporti atlantici" e sullo "Youth Empowerment". Tra gli ospiti, il presidente di Unioncamere, Andrea Prete e Robert Allegrini, presidente della National Italian American Foundation. (ANSA).