(ANSA) - TRIESTE, 30 MAR - "Deterrenza o dialogo per educare
alla pace?
Pensare alla deterrenza armata, cioè l'uno e l'altro armati,
come logica per la pace è già di per sé un attentato alla pace
stessa: non si educa alla pace diffondendo come etica una
mentalità belligerante. Anche se fosse legittimo il fine, questo
non può rendere etico e quindi giustificati i mezzi.
E' il pensiero del teologo mons. Ettore Malnati, affidato oggi a
una nota.
"L'umanità per poter apprezzare e promuovere la pace ha
bisogno di scelte sociali e culturali che presentino strategie
di concreti negoziati diplomatici", per prevenire "scontri
ideologici e mire espansionistiche di questo o quello Stato di
diritto e vigili affinché non si annidino presenze
terroristiche", indica mons. Malnati. Per il quale occorre "una
cultura di pace", "dello sviluppo di una rispettosa fraternità
sociale, economica, religiosa e culturale". In questo quadro,
"le Istituzioni della Comunità internazionale devono prevenire
ed affrontare le diverse conflittualità ideologiche ed
espansionistiche, per far rispettare le varie sovranità con
strumenti giuridici e sanzioni che siano atti ad evitare l'uso
delle armi e per dare effetto di concretezza ad arbitrati
diplomatici", abbandonando "la logica della conflittualità
armata come soluzione ai problemi ed educare al dialogo
istituzionale per la soluzione di problematiche tra Popoli e
Stati".
Ricordando il Mahatma Gandhi che "chiedeva al mondo intero di
risolvere le gravi problematiche che dividono, escludendo la
violenza", mons. Malnati sostiene che la "conflittualità armata
anche quando si conclude, lascia un grande strascico di amarezze
e spesso una voglia di vendicarsi a vari livelli, e richiede
generazioni per una sincera convivenza". Invece, "la pace è una
conquista quotidiana" che "si costruisce guardandosi negli occhi
e trovando ciò che vi è di giusto e di vero nell'altro, anche se
diverso dal mio criterio di giustizia e di verità, non in una
logica relativista ma, alla luce di un arbitrato super partes,
in una valutazione del giusto possibile e del vero
sufficientemente luminoso". (ANSA).
Teologo Ettore Malnati, dialogo contro la guerra non deterrenza
Prevenire 'scontri ideologici e mire espansionistiche'