(ANSA) - MONFALCONE, 05 APR - Il Comune di Monfalcone
(Gorizia) ha presentato stamani al Consiglio di Stato una
specifica memoria per confutare le affermazioni contenute nella
richiesta di nomina di un commissario ad acta, presentata dalla
comunità islamica sulla questione dei luoghi di preghiera
cittadini, chiedendo il pronunciamento in Camera di Consiglio.
"Il Comune non può essere ridotto a un tappeto su cui pregare
e se passa il concetto che soggetti privati, come sono le
associazioni islamiche, possono decidere che l'ente pubblico
debba provvedere, con soldi di tutti i cittadini, a soddisfare
tutte le loro pretese, anche a quelle più insensate, si
aprirebbe un caso pericoloso e un sovvertimento dell'ordinamento
legislativo italiano", è stato il commento del sindaco Annamaria
Cisint.
"La richiesta avanzata per la nomina di un commissario
rappresenta un atto di grave prevaricazione e un'azione di vera
e propria delegittimazione delle istituzioni - ha aggiunto - che
devono agire in una cornice di legalità e di tutela degli
interessi generali a beneficio di tutta la comunità".
"Il Comune entro 5 giorni ha puntualmente attivato il tavolo
di confronto e individuato con una puntuale istruttoria tre siti
temporanei idonei, agevoli e dignitosi - ha concluso Cisint -,
che rispondono pienamente alle esigenze avanzate, a cui è stata
contrapposta, dalla controparte, la richiesta di una struttura
nella quale c'è un cantiere, per la sua trasformazione in centro
sportivo integrato per disabili e normodotati, che sarà pronto a
settembre". (ANSA).
Moschee Monfalcone: Cisint,Comuni non sono zerbini per preghiera
Presentata memoria a Consiglio Stato su richiesta commissario