(ANSA) - TRIESTE, 07 APR - "Il mio braccio sinistro è come
morto, non lo muovo. Di tre dita della mano destra, pollice,
indice e medio, non avverto più la sensibilità.
Per liberarlo da un pesantissimo ammasso di tubi, lamiere e
infrastrutture, quella mattina di bora forte, i vigili del fuoco
hanno impiegato trenta minuti. Lui però di quella vicenda
avvenuta alla banchina D del bacino di Panzano (Monfalcone,
Gorizia) ricorda poco o niente. E' la prima volta che Ashiqul
Islam parla dell'incidente. E' stato dimesso dopo due interventi
chirurgici il giorno dopo Pasquetta dall'ospedale Maggiore di
Trieste dove è rimasto ricoverato per due mesi e mezzo, ed è
tornato nell'abitazione di famiglia, a Maniago (Pordenone).
La mamma "piange ogni giorno - ha rivelato il giovane al
Piccolo - ed ha problemi di cuore". Mia sorella Tania, di 19
anni, mi deve seguire costantemente". L'auspicio, dopo che gli
sono state impiantate 12 speciali viti riassorbibili nel lungo
termine alla colonna spinale, è che possa recuperare
completamente la funzionalità degli arti e possa camminare in
autonomia e senza busto. In caso contrario, potrebbe essere
necessario un altro intervento chirurgico, in un centro
specializzato di Padova. (ANSA).
Ashiqul a casa dopo 75 giorni ospedale per incidente sul lavoro
Operaio schiacciato da una struttura nei cantieri di Monfalcone