Friuli Venezia Giulia

Ass. Coscioni, 'occasione persa in Fvg ma il diritto resta'

'La maggioranza ha sbattuto la porta in faccia a chi soffre'

Redazione Ansa

(ANSA) - TRIESTE, 09 APR - "Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia ha sbattuto il portone del Palazzo in faccia alle persone che soffrono, rifiutando di stabilire un termine massimo di attesa per una persona irreversibilmente malata che chiede di essere aiutata a porre fine alle proprie sofferenze. Oltre ai malati, non sono stati ascoltati i cittadini: non solo gli 8.266 firmatari della proposta di legge iniziativa popolare Liberi subito dell'associazione Luca Coscioni sul suicidio medicalmente assistito, ma anche quella stragrande maggioranza di persone che tutti i sondaggi confermano essere favorevoli a regole sul fine vita che garantiscano la libertà di scelta". Lo affermano in una nota Marco Cappato e Filomena Gallo, tesoriere e segretaria nazionale dell'associazione Luca Coscioni.
    "Indipendentemente dall'esito del voto del Consiglio regionale - aggiungono - il diritto stabilito dalla Consulta resta comunque in vigore, anche senza quelle procedure chiare e tempi certi che la nostra legge avrebbe stabilito. Siamo comunque certi che il confronto di queste settimane non sia avvenuto invano. È infatti cresciuta anche nell'opinione pubblica del Fvg la consapevolezza dell'esistenza in Italia, a determinate condizioni, del diritto di ottenere l'aiuto medico alla morte volontaria. Non dimentichiamo, proprio in questa Regione, la coraggiosa battaglia di Anna, che ha dovuto rivolgersi alla giustizia civile e penale per ottenere il rispetto della sua volontà ed essere così la prima persona in Italia ad ottenere il suicidio assistito in Italia con l'assistenza completa del Servizio sanitario nazionale". (ANSA).
   

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