Friuli Venezia Giulia

Rete, 'a Udine 150 migranti fuori accoglienza alla Cavarzerani'

Report Dasi sul Cas, chiesto l'intervento di Prefettura e Comune

Redazione Ansa

(ANSA) - UDINE, 26 APR - Ospita al momento circa 550 persone, la massima capienza prevista, il Centro di accoglienza straordinaria dell'ex caserma Cavarzerani di Udine. Di questi, circa 150 sono richiedenti asilo "fuori accoglienza" stipati in una grande stanza in un'area dismessa, detta "la moschea", "in condizioni di sovraffollamento e di precarietà igienico sanitaria". E' la fotografia del Cas alla periferia est del capoluogo friulano scattata dal report presentato oggi dalla Rete Diritti accoglienza solidarietà internazionale Fvg, al centro di accoglienza Balducci di Zugliano (Udine).
    "In questi mesi di monitoraggio abbiamo incontrato decine di migranti che si trovano a dover dormire nell'ex caserma - ha reso noto la Rete - senza essere ospiti registrati del Cas. Si tratta di persone titolari del diritto a usufruire delle misure di accoglienza, misure a cui, nella pratica, è impedito l'accesso, con gravi responsabilità della Prefettura di Udine.
    Le persone che trovano riparo in 'moschea' sono giovani uomini provenienti in larga parte dal Bangladesh, con una più esigua presenza di ragazzi originari del Marocco, anch'essi giunti attraverso i Balcani". Tra le situazione di precarietà riscontrate, "i soli 52 bagni per un totale di più di 700 persone presenti nell'ex caserma" e "condizioni diffuse di fragilità e di affaticamento fisico e mentale".
    La rete Dasi ha chiesto alla Prefettura di "garantire l'accoglienza alle persone che ne hanno diritto, reperendo progressivamente nuove strutture idonee", "provvedere a un netto incremento, di concerto con il ministero dell'Interno, dei trasferimenti di richiedenti asilo verso Cas in altre aree del Paese" e "promuovere di concerto con il Comune l'istituzione di Cas con modalità più diffuse".
    Al Comune, la Rete ha chiesto, tra le altre cose, di "adoperarsi insieme alla Prefettura, per trovare, in tempi brevi, strutture abitative dove collocare i 150 ospiti fuori accoglienza", "costruire la rete territoriale che si occuperà del programma Sai". (ANSA).
   

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