Friuli Venezia Giulia

Le 2 Gorizie al Salone del libro, 'confine simbolo di relazione'

Presentato un volume sulla capitale europea della cultura 2025

Redazione Ansa

(ANSA) - TRIESTE, 11 MAG - "Il confine non è un elemento di divisione quanto invece un nuovo strumento per sviluppare e rafforzare una cultura di frontiera capace di dare nuove opportunità di relazioni tra Paesi vicini". Ne è convinto il vicepresidente del Friuli Venezia Giulia, Mario Anzil, che oggi al Salone del Libro di Torino ha partecipato alla presentazione del volume L'opportunità di GO! 2025, da santa e maledetta a capitale europea della cultura, curato da Davide Rossi e Davide Lo Presti.
    Per Anzil, il Fvg "può assumere un ruolo importante a livello nazionale per trasformare il significato e il valore del confine, eliminando l'accezione negativa. La linea di divisione tra due nazioni è stata nel tempo una presenza drammatica, spostatasi come conseguenza delle varie guerre che si sono succedute. Gorizia, con l'opportunità offerta dalla Capitale europea della cultura, si candida a mettere in atto quel processo di cambiamento che può far diventare il confine una grande occasione d'incontro per popoli separati dalla geografia del passato". Il confine, dunque, "da simbolo di guerra può e deve diventare simbolo di pace". Un concetto questo portato avanti dell'ex presidente della Camera, Luciano Violante, il quale, come riferisce una nota, "ha posto l'accento sul fatto che i confini materiali si abbattono facilmente, mentre quelli mentali, sono più difficili da superare, si possono scavalcare solo con l'educazione. E GO! 2025 in questo senso è una grande opportunità di coinvolgimento delle scuole per far conoscere ai più giovani quegli elementi storici che possono essere di aiuto per superare la barriera ideologica patita per troppo tempo dai Paesi di confine".
    "Il nostro confine - ha sottolineato il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna - è diverso da molti altri, per le tragedie di cui è stato testimone nel secolo scorso. Eppure proprio qui stiamo scrivendo nuove pagine di storia per noi e i nostri figli, destinate a dare vita a quella coesione e collaborazione internazionale senza le quali sarebbe stato impossibile far uscire i nostri territori dall'emarginazione". (ANSA).
   

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