Friuli Venezia Giulia

Dall'Archivio Generali affiora una Ue ante litteram

Ipotizzata per la pace pochi mesi prima della Guerra mondiale

Redazione Ansa

(di Francesco De Filippo) (ANSA) - TRIESTE, 08 GIU - La pioneristica idea di costituire una "Unione degli Stati Europei" (Europaeischer Staatenbund) rispondeva a due ambizioni: una sociale, evitare gli orrori della guerra, e una pragmatica, destinare alle comunità gli enormi investimenti per le spese militari avrebbe favorito la crescita e lo sviluppo. Era l'aprile 1914 quando Edmondo Richetti pubblicò a proprie spese il documentato Statuto e la necessità della pace era molto sentita in Europa in quegli anni.
    Non aveva considerato Richetti quella che solo negli anni '60 Konrad Lorenz avrebbe definito la pulsione di aggressività: il 28 luglio scoppierà la prima guerra mondiale e lui, chissà, forse anche per la delusione, morirà il mese dopo, l'agosto 1914.
    L'Europaeischer Staatenbund è affiorato da quella preziosa miniera che è l'Archivio storico Generali, e il Gruppo in occasione di Archivissima 2024, ha organizzato visite guidate e lettura dello Staatenbund da parte di un attore. C'è un legame, solido, tra Richetti e Generali: questo triestino di lingua italiana, imprenditore visionario che decise di vivere a Vienna e parlava e scriveva in tedesco, entrò nel Gruppo nel 1883 e in breve tempo scalò tutte le posizioni gerarchiche. Fino a diventare segretario generale, vertice delle Assicurazioni l'equivalente dell'attuale figura di amministratore delegato. Di religione ebraica, borghese elevato a nobile, Richetti era in contatto con Joyce, con Freud e, da poco tempo in pensione, lavorò a questa per l'epoca stramba idea: un'Europa unita e libera.
    Lo Statuto è un documento quasi profetico e un accurato studio economico che analizza per ciascun Paese i dati sull'occupazione, i chilometri di ferrovia, la popolazione e altri indicatori. L'Unione si sarebbe basata su pochi pilastri come disarmo, assicurazione per tutti i cittadini (non esistevano le pensioni all'epoca) e prevedeva che le controversie tra Stati non dovevano più essere risolte con la legge della giungla, gli eserciti, ma attraverso Corti arbitrali internazionali. Insomma, una serie di principi che troveremo - decenni dopo - negli accordi di Schengen e nelle scelte della Unione europea. Quella immaginata da Richetti era una Europa a 22, comprese Russia e Turchia. Non si trattava di 22 Paesi (il cui numero era inferiore) bensì di 'etnie'. Nel continente all' epoca vivevano 420 milioni di persone, e alla produzione di massa si contrapponevano movimenti sindacali e per l'egualitarismo, si formavano quegli imperi familiari che avrebbero disegnato un nuovo mondo; erano gli anni di Nobel, si affermavano i movimenti per la pace. Un enorme equivoco: si era alla vigilia dei due più grandi e atroci conflitti della storia.
    Soltanto alla fine della terrificante mattanza si sarebbe addensata nelle coscienze la necessità di una vera Europa, unita, libera e pacifica. (ANSA).
   

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