(ANSA) - UDINE, 22 GIU - Nel 2023 il numero di lavoratori
domestici presenti negli archivi dell'Inps del Fvg, basati sui
contributi previdenziali versati dai datori, ammontava a 19.735,
in calo del 10% rispetto a due anni prima, quando erano oltre
2.
"Nel periodo pandemico - dice Russo - si è verificato uno
sviluppo dell'occupazione regolare in questo settore perché il
lockdown aveva reso necessaria l'instaurazione di contratti
regolari per consentire alle persone di spostarsi liberamente
per lavoro, e perché poi è intervenuta la norma che ha previsto
l'emersione di rapporti irregolari, contenuta nel cosiddetto
decreto Rilancio".
Tra gli altri dati, è emerso che nel confronto con dieci anni
fa in regione si osserva una crescita di circa 3.500 unità (+22%
rispetto al 2014). "Il processo di invecchiamento della
popolazione, marcato particolarmente in Fvg - ha evidenziato il
ricercatore - ha determinato un'espansione della domanda di
lavoro domestico, regolare o meno".
Per quanto riguarda la tipologia di attività, l'incidenza dei
badanti (76%) è sensibilmente cresciuta nel tempo: nel 2014 si
attestava al 63,7% del totale dei lavoratori domestici. Per il
95% sono donne, in maggioranza straniere (70%), anche se
nell'ultimo decennio è cresciuta la componente italiana: dal
23,4% del 2014 al 30,4%, e tra le colf supera il 45%.
Quanto alla provenienza, Ires Fvg ha registrato che nel 2022
oltre la metà delle lavoratrici domestiche straniere proveniva
da tre Paesi: Romania (26,1%), Ucraina (19,5%) e Georgia
(10,6%).
A livello locale, la Serbia è il Paese da cui proviene il
maggior numero di lavoratrici domestiche nell'area giuliana (il
17,6%), mentre nell'ex provincia di Udine prevalgono le ucraine
(24,2%). (ANSA).
In Fvg lavoratori domestici in calo del 10% in ultimo biennio
Indagine Ires Fvg, in regione la maggiore incidenza di badanti