Friuli Venezia Giulia

Addio a Benito Nonino, l'uomo della grappa

Con la moglie Giannola trasformò un liquore da bar in un prodotto nobile

Redazione Ansa

Probabilmente la camera ardente sarà allestita nel luogo che gli era più caro e dove ha trascorso tutta la vita: la distilleria di famiglia. Nella casa-azienda di Percoto minuscolo centro in provincia di Udine dove è nato e morto, proprio ieri pomeriggio, in sedia a rotelle, aveva chiesto di essere portato in distilleria.

Benito Nonino, terza generazione di distillatori, è morto la notte scorsa a 90 anni: una vita in cui ha legato il suo nome a quello della grappa, e viceversa. Il suo merito, dal punto di vista imprenditoriale, è stato quello, insieme con la vitale e inseparabile moglie Giannola, di trasformare un alcolico bruciabudella per i rudi friulani che coltivavano la terra o spendevano la vita nelle fabbriche, in un prodotto d'eccellenza, un liquore nobile.

La svolta ha una data, il 1973, quando realizzò la prima grappa "Monovitigno Picolit". Da allora è stata tutta discesa: il nome e il prodotto Nonino sono usciti dall'anonimato della piana friulana per varcare i confini regionali prima, e quelli nazionali dopo. Il nome è diventato un marchio, un brand inconfondibile. Poi il grande salto: impreziosire un prodotto alcolico associandolo a un premio letterario.

Non un premio di quelli con giurie composte di amici per dare un riconoscimento allo scrittore amico o di grido ma un premio di altissimo livello, con nomi internazionali, da Vidiadhar Naipaul a Edgar Morin, da Claudio Magris a Antonio Damasio, da Adonis a John Banville.

Tante le edizioni, nella distilleria, appunto, trasformata in luogo festoso e di cultura e di impegno, con un livello alto di premiati, tanto che almeno cinque nomi sono poi passati alla storia perché insigniti negli anni successivi del premio Nobel. E tutti sono passati da Percoto, incantati più che dalla bellezza e dall'ormai noto premio quanto dall'autenticità, dalla semplicità dei Nonino. Fino a trasformare relazioni formali in amicizie: la notizia della morte di Benito ha raggiunto una delle figlie a Parigi, invitata proprio da Morin per i 103 anni, con tanto di ricevimento all'Eliseo. Benito, uomo schivo ma fattivo, in occasione del Premio aveva un compito specifico: aprire la cerimonia spaccando sul palco un enorme pezzo di torrone.

Un rito immancabile, anche quando aveva cominciato a stare male ed era bloccato su una sedia a rotelle. Lui e Giannola una famiglia al femminile: hanno avuto tre figlie che a loro volte hanno avuto (quasi esclusivamente) figlie, tutte gravitano intorno all'azienda di famiglia. Unanime il cordoglio, sia del mondo politico che di quello imprenditoriale, locale e nazionale.

   

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