Friuli Venezia Giulia

Di Segni, 'dal Comune di Udine un assist a chi fomenta l'odio'

Presidente Ucei: 'Antisemitismo è qualcosa di più di un rischio'

Redazione Ansa

(ANSA) - TRIESTE, 19 LUG - "Non penso che il sindaco di Udine sia antisemita, questo è ovvio. Ma con la decisione di negare il patrocinio alla partita tra Italia e Israele" in programma a Udine il 14 ottobre "ha fornito, per restare al tema calcistico, un assist a chi non cerca altro che fomentare l'odio". Lo afferma la presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane, Noemi Di Segni, in un'intervista al Messaggero Veneto.
    Il sindaco Alberto Felice De Toni, sostiene Di Segni, "con questa decisione, ha dimostrato di non cogliere appieno il suo ruolo, previsto dall'ordinamento del nostro Stato, che è quello di favorire la convivenza e il rispetto delle culture". L'Italia, aggiunge, "è per la convivenza pacifica e i rappresentanti delle istituzioni devono dare un segnale forte, di inclusione, che contribuisca a superare tensioni e violenze.
    E lo sport è un veicolo di convivenza. Non si capisce perché la censura riguardi, puntualmente, Israele, basti pensare ai tanti eventi osteggiati, ai festival, alle conferenze nelle università: non mi risulta che analoghi provvedimenti vengano assunti quando in ballo ci sono artisti o sportivi iraniani, ad esempio. Faccio un appello ai sindaci e a chi ricopre ruoli nelle nostre istituzioni democratiche: favorite tutte le situazioni che favoriscono il dialogo".
    Secondo Di Segni, l'antisemitismo è "qualcosa di più di un rischio. Stiamo già affrontando forme di antisemitismo, blande e celate, che riguardano tutto l'arco politico. C'è qualcuno che, avvalendosi degli strumenti della democrazia partecipata, organizza manifestazioni per propugnare l'odio. Credo che le istituzioni debbano fare attenzione a questi fenomeni". A De Toni, Di Segni suggerisce di ripensarci e concedere il patrocinio: "si renda conto che questa è una scelta che divide anziché unire. Anzi, lo invito a promuovere un torneo sportivo, che metta assieme tutti i rappresentanti delle varie confessioni religiose". (ANSA).
   

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