(ANSA) - ROSAZZO, 26 LUG - Su una base di musica elettronica
ma non 'fredda' annoda note di celebri chansons francesi,
scivola senza interruzioni in brani popolari, risale in accenni
vivaldiani, precipita nella malinconia di un tango. Daniele di
Bonaventura - forse il più grande musicista di bandoneon in
Europa - traccia un itinerario delle emozioni, quasi dell'anima,
che è un coerente intreccio di culture.
Più che un museo è un tributo a cielo aperto tra le vigne a
un pioniere del vino, Livio Felluga, realizzato da Yona Friedman
con Jean-Baptiste Decavèle. Un museo fatto di terra e ricordi:
un terrapieno sulla cui sommità una scultura ad anelli
attraversata da luci viola domina la pianura e i vigneti
intorno. Di Bonaventura si colloca proprio lì in mezzo, sotto un
cielo stellato e il silenzio del Friuli. "Ho cominciato come
pianista - spiega tra un brano e l'altro - e continuo a suonare
come se avessi un piano. Sarà per questo che coinvolgono
particolarmente gli standards di Bill Evans. Anche se non ci
sono barriere musicali nel concerto del musicista: il continuum
sonoro dalla semplicità di un 'Non ti scordar di me' a un più
complesso ordito mozartiano fino alla popolarità di un canto
contadino delle sue Marche non ha sbalzi, ha la placidità di un
fiume".
Il concerto rientra tra le celebrazioni dei 10 anni dalla
nascita del Vigne Museum con "More Than Jazz", kermesse musicale
organizzata da Simularte. (ANSA).
Tra filari di viti di Bonaventura e il suo suggestivo bandoneon
In Friuli al Vigne Museum nell'ambito di More than jazz