(ANSA) - TRIESTE, 30 LUG - All'ultima stoccata.
Al Grand Palais, dove in un infinita eco di quello che succede
in tutti gli impianti gli spettatori volevano intonare la
Marsigliese, risuonano invece le note dell'inno di Mameli.
La spada dell'Italia femminile diventa tutta d'oro. Nel
meraviglioso impianto, a pochi metri dagli Champs-Elysées e con
la Torre Eiffel a cinque cerchi sullo sfondo, Alberta Santuccio,
Rossella Fiamingo, Giulia Rizzi e Mara Navarria hanno fatto una
magia, trasformando il boato continuo degli ottomila spettatori
padroni di casa in un silenzio assordante. 30-29 all'overtime
(il minuto supplementare) con l'ultima, meravigliosa stoccata di
Santuccio. E' il risultato di una finale che, all'ora di cena di
una caldissima sera d'estate, fa gioire l'Italia.
Il medagliere azzurro, sempre più luccicante, è salito a undici
medaglie: tre ori, quattro argenti e quattro bronzi. Nella parte
iniziale della giornata, le azzurre testa di serie numero 1 del
tabellone a 8, avevano strapazzato prima per 39-26 l'Egitto e
poi 45-24 la Cina (poi sconfitta dalla Polonia nella finale per
il bronzo). Nella finalissima, dopo il buon inizio di Santuccio
(3-2) sono stati il secondo e il terzo assalto a spingere le
francesi sul primo consistente vantaggio (9-5). A quel punto,
quindi, il ct azzurro Dario Chiadò ha provato a mischiare le
carte, inserendo la riserva Navarria al posto di Fiamingo che
aveva chiuso sullo 0-3 la sua frazione contro Coraline Vitalis:
una decisione decisiva. E' stata prima Rizzi, con un settimo
assalto da 5-2 contro la stessa Coralis, a riportare le azzurre
vicine alle transalpine (21-20). Ma poi il capolavoro di
Navarria ha dato pienamente ragione alla scelta di Chiadò,
chiudendo l'ottavo assalto in vantaggio sul 24-23.
Nel nono e spettacolare ultimo assalto, pedana per Santuccio e
Auriane Mallo-Breton: nel frastuono del Gran Palais la francese
ha riportato la sua squadra sul 29-28, ma Santuccio ha
dimostrato di essere una vera campionessa, pareggiando prima a
13 secondi dallo scadere e mettendo poi nell'overtime la
stoccata che fa la storia e che ha fatto esplodere la gioia
delle azzurre, abbracciate anche dal presidente del Coni,
Giovanni Malagò. Per le francesi tante lacrime amare e,
comunque, applausi, almeno fino a quando in tanti hanno lasciato
l'impianto nel cuore di Parigi senza assistere alla premiazione.
Troppo triste perdere così un oro. Troppo bello vincere un oro
in questa maniera.
Nella spedizione a cinque cerchi la scherma italiana ha finora
vinto anche un argento con Filippo Macchi nel fioretto e un
bronzo con Luigi Samele nella sciabola. Ci sono altre cinque
prove a squadre che potrebbero rendere tutto ancora più
splendente. Ma di sicuro l'oro delle ragazze con la spada ha un
sapore ancor più dolce, perché messo al collo all'ultimo
secondo, e per giunta in trasferta, quasi a vendicare i
maledetti rigori dei quarti di finale del Mondiale di calcio del
1998, poi vinto dalla squadra capitanata da Zinedine Zidane.
D'altronde, un Francia-Italia, nello sport, ma non solo, non
potrà mai essere banale. Il golden gol di Trezeguet all'Europeo
di calcio del 2000, poi nel Mondiale del 2006 la testata di
Zidane a Materazzi e il cielo azzurro sopra Berlino nel mondiale
del 2006. Molti anni prima, nel 1950, al Tour de France
l'assalto a Gino Bartali sul Col d'Aspin. Ma soprattutto, perché
queste sono le Olimpiadi, una lunghissima rivalità sulle pedane
della scherma, spesso teatro di stoccate, in punta di fioretto,
di spada o di sciabole, ma anche verbali. Questa volta, qui al
Gran Palais, ha vinto l'Italia. Chapeau. (ANSA).
Spada, oro delle azzurre, in squadra due friulane due siciliane
Al Grand Palais francesi battute all'ultimo duello