Friuli Venezia Giulia

Dopo 8 anni il tram di Opicina ancora fermo

Collega Trieste con il Carso, rimpallo tra Comune e ministero

Redazione Ansa

(ANSA) - TRIESTE, 17 AGO - Dopo otto anni di gare, appalti, lungaggini burocratiche, estenuanti iter amministrativi, il Comune di Trieste sostiene di essere pronto a riavviare il servizio dello storico e bellissimo tram che collega il centro città con Opicina, sul Carso. La vicenda però non finisce qui, anzi, si accentua il rimpallo di responsabilità tra Comune e ministero dei Trasporti su regole e norme. E al 'Piccolo' il sindaco, Roberto Dipiazza, irritato annuncia: "Vado in Procura, con questa burocrazia romana non partiremo mai".
    Il tram di Opicina, orgoglio dell'ingegneria di inizio secolo scorso, "xe nato disgrazià", canzonano da decenni i triestini sulla scorta degli incidenti più o meno gravi che dall'inaugurazione del servizio, nel 1902, hanno contrassegnato questa linea, unica in Europa ad avere un tratto di poco meno di un chilometro con una pendenza del 26%. L'ultimo della serie è avvenuto otto anni fa appunto, il 16 agosto 2016, quando due vetture si sono scontrate frontalmente e, sebbene viaggiassero a velocità bassa, causarono qualche danno e 8 feriti.
    Da allora il tram non s'è più mosso; come ironizza la deputata Dem Deborah Serracchiani, "sembra che stiano costruendo la Transiberiana". In effetti, il percorso complessivo è di soli cinque chilometri circa e l'opera è di una tecnologia più che collaudata. L'intoppo di oggi è il nuovo regolamento, elaborato in nove mesi e arrivato da Roma il primo agosto, al quale ha contribuito lo stesso Comune. Oltre ai lavori già effettuati - con 500 giorni di ritardo si disse nel 2022 - sembra che occorrano nuovi interventi su linea e carrozze perché l'Ansfisa (Agenzia nazionale sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali; ex Ustif) conceda il nulla osta. Il Comune ribatte che i lavori sono stati conclusi e che il resto della linea è la stessa di anni fa, almeno del 2014, quando fu oggetto di rilievi proprio dell'Ansfisa, che non vi trovò nulla da ridire. E che oggi invece vorrebbe interventi estesi a tutta la linea. Il Comune attende di capire le nuove prescrizioni e sarebbe disposto a piccole migliorie. "L'Italia è in mano alla burocrazia - dice il sindaco - Dopo otto anni la città è stufa e io non intendo rovinarmi un'immagine costruita in decenni per colpa del tram".
    Nell'attesa, tra mobilitazioni cittadine, le condanne confermate in Cassazione (la sentenza di secondo grado, a 6 e 8 mesi di reclusione) a carico dei due conducenti coinvolti nello scontro, il vecchio tram che si trasforma da un certo punto in poi in funicolare - unico in Europa - resta fermo. Mentre si fa largo il progetto di cabinovia da 62 milioni di euro di fondi Pnrr che dovrebbe coprire più o meno lo stesso percorso. (ANSA).
   

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