(di Francesco De Filippo)
(ANSA) - TRIESTE, 02 SET - Ha un nome e un cognome italiani e
un soprannome suggestivo, 'la senora de los cuentos' (signora
delle fiabe), non ha un lasciapassare ma uno zaino di libri da
donare ai bambini e qualcuno delle comunità locali che di volta
in volta garantisce per lei; tanto basta per raggiungere i
luoghi più isolati e pericolosi della sua tormentata Colombia,
che sia quello controllato dai narcos, dalle Farc, Eln o
paramilitari. È per questo suo impegno che Irene Vasco, esperta
di letteratura per l'infanzia e scrittrice, è stata premiata al
39/o congresso International board on books for young people
(Ibby).
La Ibby è una organizzazione senza scopo di lucro fondata nel
1953 dalla giornalista Jella Lepman, e oggi è presente in 85
Stati.
"Mi faccio autorizzare laddove ci sono conflitti armati e
accompagnare da qualcuno del posto - spiega all'ANSA - mi
controllano e quando verificano che ho solo libri con me
comprendono che sono una persona che aiuta i cittadini, che
arriva in villaggi dove l'accesso è difficile a cavallo, in
barca o in moto solo per i bambini". Per tanti di loro - così
come per molti adulti - è la prima volta che vedono un libro e
lì dove non ci sono scuole, nessuno sa leggere".
È il caso dei ragazzi che "attirati dal potere, dall'autorità
e soprattutto dai soldi facili, abbandonano tutto e si
'arruolano' nella criminalità o tra i paramilitari, fieri di
essere diventati 'guerrilleros', rompendo però con le famiglie,
con gli amici, con tutti".
Irene Vasco è diventata nota in tutto il Sudamerica e anche
in Spagna, è ormai un'autorità internazionale nella promozione
della lettura e ha partecipato al lancio di numerose biblioteche
pubbliche nei cosiddetti territori "rossi", caratterizzati
appunto da conflitti sociali e dalla presenza di gruppi armati
illegali, soprattutto durante i processi di pace, avviati nel
2016. "Spesso in alcune zone ci sono scioperi armati - racconta
- allora non si esce di casa, è molto pericoloso". Accade spesso
nella Sierra Nevada de Santa Marta: "Non si esce di casa, non ci
sono maestri, non ci sono scuole". La senora de los cuentos
partecipa spesso ai programmi governativi per le comunità
indigene e i villaggi agricoli remoti, per gli ex soldati
tornati alla vita civile. "Nella maggior parte dei casi, però si
tratta di persone che non sanno né leggere né scrivere, che
sanno soltanto sparare e combattere, è difficile immaginare un
futuro per loro". Più volte, infatti, ha tenuto lezioni a platee
composte soltanto di ex combattenti in sperdute località
colombiane. (ANSA).
Signora delle fiabe, tra narcos e Farc a donare libri a bimbi
Scrittrice colombiana premiata al 39/o congresso Ibby a Trieste