Friuli Venezia Giulia

Mezzena Lona e Toffanetti, distopia per un Woolrich resuscitato

Scrittore Usa protagonista del mondo quasi dominato da macchine

Redazione Ansa

(ANSA) - TRIESTE, 20 SET - Un "monito" agli uomini perché "continuino a pensare, a riflettere" ed evitino di consegnarsi alle macchine, perché sia ancora "l'umano a comandare la macchina", mantenendo alta l'attenzione all' ambiente. E' il messaggio contenuto in "Nero è il colore delle note" di Alessandro Mezzena Lona con i disegni di Romeo Toffanetti, un libro che è anche un romanzo distopico, un omaggio al dimenticato scrittore americano Cornell Woolrich, stavolta al di là della scrivania: nei panni del protagonista di un libro e non di autore.
    "Stiamo debordando, stiamo andando oltre, c'è un'intelligenza che è oltre l'umano", afferma, Mezzena Lona, che dice di essere "preoccupato" per come sta evolvendo la ricerca e lo sviluppo dell'AI, anche "perché non ci sono regole, e questo è un problema che dovremmo affrontare già oggi. Temo e nello stesso tempo aspetto con ansia il primo robot che vorrei a casa, ma mi fa paura", ammette.
    In questo libro dalle tante sfaccettature, Cornell Woolrich è un uomo che ama spiare le donne, tra le quali una affascinante e misteriosa violoncellista che assomiglia a Jacqueline du Pré.
    Non può essere lei: la stella britannica è morta 30 anni prima.
    Tra fantasmi e speculazioni edilizie avveniristiche, Cornell scopre che in città (somigliante a Trieste) la Industrial Brain Utopia sta progettando il trasferimento del cervello di un essere umano nella memoria di un computer, per poi riversare in un altro corpo ricordi, emozioni, sogni.
    Al contrario di quanto non avvenga di solito, stavolta è lo scritto che è stato composto sulla scorta di una storia abbozzata in una quarantina di tavole di Romeo Toffanetti (il disegnatore di Nathan Never). E Mezzena Lona ha colto la palla al balzo per celebrare Woolrich, uno degli autori che più ama.
    Fu lui a ispirare l'Alfred Hitchcock della Finestra sul cortile e il François Truffaut de La sposa in nero. (ANSA).
   

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