(ANSA) - TRIESTE, 05 OTT - Nel primo semestre del 2024, in
base ai dati forniti dall'Inps, le assunzioni in Fvg nel settore
privato (esclusi lavoratori domestici e operai agricoli) sono
diminuite dell' 1,4% rispetto allo stesso periodo del 2023
(-1.174 unità).
A livello territoriale, nelle ex province di Udine e
Pordenone si osservano flessioni dei nuovi rapporti di lavoro
attivati (-2,7% e -1,9%); nell'area giuliana la dinamica è di
segno opposto (+1,7%). Più stabile l'ambito isontino (-0,5%); in
calo nuove assunzioni a tempo indeterminato, specie nelle
province di Gorizia (-10,9%) e di Trieste (-7,4%). In questi
ultimi due territori crescono i contratti stagionali, che
diminuiscono a Udine (invariate a Pordenone). Aumentano molto le
assunzioni in somministrazione a Trieste (+31,8%), meno, a
Gorizia (+12,5%), calano a Pordenone (-5,5%) e Udine (-9%). Solo
nell'area giuliana aumentano le assunzioni in apprendistato
(+8,3%).
Tra gennaio e giugno 2024 le cessazioni dei rapporti di
lavoro è stabile. Se si considerano solo i rapporti a tempo
indeterminato, nell' ultimo decennio i licenziamenti di natura
economica hanno assunto peso sempre minore, da quasi il 40% nel
2014 a quasi 10% negli ultimi anni. Nel tempo è cresciuta
l'incidenza dei licenziamenti disciplinari (dal 2,5% del totale
nel 2014; oggi 5,4%). La motivazione prima dell' interruzione
dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato sono le dimissioni
volontarie. Nel 2014 le dimissioni erano poco meno della metà
delle cessazioni a tempo indeterminato; dal 2021 la loro
incidenza supera costantemente il 75%. Non è forse un caso che
il Fvg sia al primo posto anche per difficoltà di reperimento
del personale da parte delle imprese industria e servizi. A
settembre 2024 in base all'indagine mensile Excelsior
Unioncamere il 56% delle assunzioni previste in regione era
considerato difficile da realizzare (segue il Trentino-Alto
Adige con il 54,8%), forse per mancanza dei candidati e non
tanto per scarsa preparazione. Le dimissioni dei lavoratori con
contratto a tempo indeterminato sono più che raddoppiate, da
13.000 nel 2014 a 28.200 nel 2023 (+117,1%). L'incremento tra
2014 e 2023 ha riguardato soprattutto maschi (+127,4% rispetto a
+102,6% delle donne), over 50 (+194,9%), lavoratori delle
aziende con oltre 100 dipendenti (+279,8%) e con orario a tempo
pieno (+146,6% contro +68,8% dei part time). I settori:
l'aumento maggiore è in istruzione, sanità e assistenza sociale
(sempre nel solo contesto privato) con +255,4%. Cresce il
ricorso agli ammortizzatori sociali: nel periodo gennaio-agosto
2024 sono state autorizzate quasi 10,3 milioni di ore di cassa
integrazione, +1,1 nel confronto con lo stesso periodo del 2023
(+12,5%). Sono in aumento soprattutto nel territorio isontino
(+59,5% nel periodo in esame), in particolare per interventi
ordinari (+70,9%, a causa del contributo principalmente del
legno arredo). Solo in provincia di Udine le ore di cassa
integrazione autorizzate calano rispetto ai primi otto mesi del
2023 (-0,9%). (ANSA).
Ires, rallenta la manifattura, calo (-1,4%) assunzioni Fvg
Primati per dimissioni volontarie e difficoltà trovare personale