(ANSA) - TRIESTE, 06 OTT - Capire il vissuto e le fragilità
di chi è costretto a lasciare il proprio Paese per cercare vita
in Europa e contrastare l'hate speech e le discriminazioni. Mira
a questi obiettivi la mostra "Panta Rei.
Attraverso l'uso di foto, suoni, pannelli di testo, mappe,
video e, soprattutto oggetti originali ritrovati nei diversi
Stati attraversati dalle persone in cammino, l'installazione
ricalca le principali tappe del viaggio via terra lungo la rotta
balcanica di chi - da Pakistan, Afghanistan, Siria, Iraq,
Kosovo, Marocco, Algeria, Iran, Eritrea, Congo e Camerun - cerca
di raggiungere l'Europa.
Ideata e curata da Anna Clementi e Diego Saccor, la mostra
ripercorre, come informa una nota, "il momento della partenza da
casa, l'attraversamento dei confini, le violenze, i
respingimenti, la sospensione della vita in un campo profughi,
fino all'arrivo a destinazione, dove identità e memoria
personale vanno ricucite per poter nuovamente immaginare un
futuro e continuare a vivere".
Scopo di Panta Rei è anche "fare memoria del presente,
informare e far riflettere sui concetti di migrazione,
convivenza, libertà di movimento e diritto di restare e abitare
un luogo, dando corpo e voce ai principali protagonisti di
oggi". L'installazione è divisa in cinque sezioni che ricalcano
il percorso mentale e corporeo compiuto da chi lascia la propria
casa. I temi della mostra sono: il viaggio, il campo, la
famiglia, l'identità e i sogni. (ANSA).
Una mostra racconta le vite migranti sulla rotta balcanica
Da domani Panta Rei al centro Balducci contro le discriminazioni