Friuli Venezia Giulia

7 Ottobre: Pro Pal Trieste, di Palestina non si può più parlare

"Anche nostro compagno incensurato ha avuto foglio via" da Roma

Redazione Ansa

(ANSA) - TRIESTE, 08 OTT - "Rigettiamo ogni accusa" e vediamo "un chiaro segnale: di Palestina non si può parlare, in caso se ne parli tutto deve essere filtrato dall'attento occhio istituzionale, tramite termini chiave che rimandano alla propaganda filoisraeliana come 'conflitto tra due popoli', 'terrorismo' e 'difesa'. Lo scrive in una nota Assemblea per la Palestina di Trieste che ieri avrebbe voluto tenere una "semplice assemblea" nel piazzale dell'Università, che è stata vietata: "atto di censura e repressione, in concomitanza con "altri divieti a Siena, Torino, Sassari, Bergamo e altre città".
    Ricordando che la manifestazione a Roma del 5 ottobre ha portato "1600 fermi e circa 40 fogli di via - tra cui un nostro compagno incensurato - notificati a persone che avevano la sola colpa di trovarsi nella città della manifestazione", Assemblea pro Palestina parla del "nascente ddl 1660, che farà cadere il nostro paese in un'orribile rievocazione storica". Nella nota si sottolinea che bisogna "fare tutto il possibile per allontanarci da Israele e dal sionismo".
    "Se le cose non cambieranno tutta la sofferenza e il sangue versato, rimarranno l'ennesimo campanello d'allarme ignorato, l'ultimo forse, che ci segnalava un grave deficit di umanità", conclude il comunicato. (ANSA).
   

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