Friuli Venezia Giulia

Guerra fredda in Fvg, da Stati Generali nasce un network

Per valorizzare tutto il patrimonio storico del secolo breve

Redazione Ansa

(ANSA) - UDINE, 11 OTT - "Il Friuli Venezia Giulia dispone di un patrimonio storico straordinario e unico del 'secolo breve': non solo i bunker, le fortificazioni e altre cicatrici della Guerra Fredda, ma anche gli insediamenti legati alla Grande Guerra e al Secondo conflitto mondiale". Lo ha spiegato questa mattina a Udine Tommaso Piffer, docente dell'Università di Udine, introducendo la prima edizione degli Stati Generali del Turismo storico della Guerra Fredda, l'iniziativa promossa dall'Università degli Studi di Udine insieme a Friuli Storia, per mettere le basi di un network capace di valorizzare questo patrimonio, avviando le opportune strategie di incoming turistico e culturale.
    "Finora sono state soprattutto le associazioni private - ha aggiunto Piffer - a prendersi cura di questa grande memoria del Novecento, è il momento di avviare un progetto organico e istituzionale, che metta in rete le oltre 1300 strutture del territorio, per custodire e promuovere un'eredità storica che è anche valore aggiunto e peculiarità della regione".
    E un primo risultato di un lavoro di rete è stato annunciato da Nicola Revelant, referente PromoturismoFVG, che ha prefigurato la messa in rete di un sito internet dedicato ai luoghi della memoria del Novecento in regione, realizzato con le Università di Udine e di Trieste, in sinergia con l'assessorato alla Cultura della Regione.
    Musei, luoghi della memoria e memoriali dei grandi conflitti del Novecento potranno così trovare un contenitore unico all'interno del quale un posto di eccezione sarà dato proprio alle strutture della Guerra Fredda, peculiarità distintiva del territorio.
    Alla Guerra Fredda è dedicato l'imminente terzo Forum in programma il 20 e 21 marzo 2025 a Gorizia, nell'anno che trasformerà la "piccola Berlino" italiana nella Capitale europea della Cultura "bordeless", promosso da Friuli Storia con il Centro studi di Harvard e l'Università di Udine, dedicato a "Città divise e città contese nella Guerra Fredda". (ANSA).
   

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