Friuli Venezia Giulia

Nuove scoperte nell'area del mercato dell'Aquileia tardoantica

Campagna di scavi dell'Università di Verona

Redazione Ansa

(ANSA) - TRIESTE, 17 OTT - Nuove scoperte nell'area del mercato dell'Aquileia tardoantico sono emerse durante una campagna di scavi condotta da un'équipe dell'Università di Verona - Dipartimento di Culture e Civiltà. I lavori sono stati condotti su concessione ministeriale nell'area del Fondo ex Pasqualis, in accordo con la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per il Fvg e con la Fondazione Aquileia. Le indagini si sono protratte per tre mesi permettendo di investigare più di 700 metri quadri di terreno mai scavato in precedenza.
    Di particolare interesse e novità - informa una nota congiunta - è la complessa stratificazione emersa nel terreno, che ha raggiunto i più antichi livelli pavimentali finora evidenziati e in particolare un solido battuto databile al I secolo d.C. e correlabile a poderosi pilastri.
    A queste fasi di frequentazione dell'area precedenti al mercato tardoantico va attribuito anche l'allineamento di anfore poste in posizione verticale e segate all'altezza della spalla che è arrivato a contare 23 esemplari. Per quanto concerne il grande complesso mercantile, è venuto alla luce un quinto lastricato, a ovest degli altri. Il suo rinvenimento conferma la monumentalità e l'ampiezza del grande mercato. La rilettura degli scavi pregressi sembra inoltre far pensare all'esistenza di un sesto edificio pertinente a un complesso che, a oggi, non ha confronti nell'Impero.
    Sono stati inoltre messi in luce un ulteriore lungo tratto di strada acciottolata e un settore del crollo del portico occidentale di uno degli edifici del mercato, permettendo il recupero di altre numerose cariossidi di cereali combuste.
    Infine, il rinvenimento di alcune strutture di età altomedievale che attestano la frequentazione dell'area dopo l'abbandono del mercato: si tratta dei resti di due piccole strutture abitative, dotate di focolari, con muri realizzati reimpiegando nelle fondazioni elementi costruttivi del mercato e alzati lignei.
    (ANSA).
   

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