Friuli Venezia Giulia

Usb, Flex chiude un pezzo per volta ma a nessuno importa

Oggi presidio davanti ai cancelli della fabbrica

Redazione Ansa

(ANSA) - TRIESTE, 25 OTT - "La Flex chiude un pezzo alla volta ma nessuno se ne importa". Lo scrive in una nota l'Unione sindacale di base di Trieste che ha organizzato per oggi un presidio davanti ai cancelli della fabbrica, oggi in crisi dopo l'assemblea dei lavoratori di due giorni fa "gestita dalle solite sigle sindacali territoriali, quelle che hanno generato il 'caso somministrati' cioè il defenestramento di 63 lavoratori". In assemblea "quelle sigle hanno ripetuto l'iter dei somministrati del 2022: lavoratori di serie A e di serie B, quelli che rimarranno in azienda e quelli che faranno prima contratti di solidarietà e poi CIGS (cassa integrazione straordinaria). Anticamera della cancellazione di 350 posti di lavoro", conclude la nota.
    Lo stabilimento era stato aperto per la Telettra negli anni '70 occupando fino a quasi 700 persone, in gran parte donne diventando negli anni '90 un centro importante del trasporto di segnale su fibra ottica. Poi il declino con la vendita nel 2015 a Flex, azienda che "per 9 anni è stata incapace di attirare qualunque cliente significativo né di diversificare la produzione e perdendo alla fine l'unico cliente vero: Nokia", conclude la Usb. (ANSA).
   

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