Friuli Venezia Giulia

Dopo match Italia-Israele sindaco Udine visita Cittadella pace

Si chiude 'nel segno della concordia' la querelle sul patrocinio

Redazione Ansa

(ANSA) - UDINE, 28 OTT - Si è conclusa oggi nel segno della "concordia e della condivisione" la 'querelle' sul patrocinio - prima negato e poi concesso - del Comune di Udine alla partita Italia-Israele disputatasi il 14 ottobre allo Stadio Friuli, in seguito alla visita del sindaco di Udine, Alberto Felice De Toni, e di una delegazione della comunità regionale a Rondine-Cittadella della Pace, in provincia di Arezzo, la realtà che alla vigilia del match aveva lanciato un appello al quale anche il sindaco e altre istituzioni avevano deciso di aderire.
    Lo ha riferito lo stesso primo cittadino di Udine, soddisfatto dell'esito della visita e della concomitante tavola rotonda, "dato che avevamo sin dall'inizio pensato di associare alla partita Italia-Israele un evento che parlasse della pace e quindi collegare lo sport alla pace".
    "Devo ringraziare Franco Vaccari, fondatore di Rondine - ha proseguito De Toni - che ha voluto estendere questo invito erga omnes, quindi oggi qui eravamo in molti, non solo il Comune, ma anche la Regione, e le rappresentanze del mondo imprenditoriale, industriale e sindacale, e di tutte le nostre comunità religiose, quella cattolica, l'evangelica, l'ortodossa, l'ebraica e la musulmana: insomma una grandissima risposta corale che può essere un esempio e un primo passo per iniziare, tutti quanti insieme, un percorso concreto per portare il messaggio di pace nelle nostre realtà, partendo proprio dal mondo dello sport".
    Il sindaco ha poi annotato che "l'evento a Rondine non è stato programmato a tavolino, ma è emerso da un momento di difficoltà. La partita tra Italia e Israele dello scorso 14 ottobre si è svolta, purtroppo, in un contesto di conflitto, creando divisioni: questa esperienza ha toccato profondamente sia me che la città di Udine". "Vedere oggi che quella difficile occasione è stata tramutata in un momento di dialogo e di pace - ha concluso - è per noi un grande orgoglio".
    Al richiamo della Cittadella, inviato pochi giorni prima della partita con l'obiettivo di riaffermare lo sport come strumento di pace, avevano risposto numerose personalità e istituzioni, tra cui il ministro dello Sport Andrea Abodi e la Federcalcio. (ANSA).
   

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