(ANSA) - TRIESTE, 03 NOV - "A me piace una comunità cristiana
che sull'esempio di San Giusto è parte viva della città e si
spende coraggiosamente per le persone vulnerabili. Non con lo
spirito partitico, di una parte contro l'altra, ma nella ricerca
delle tracce del Dio".
"Mi piace pensare a San Giusto - ha detto - come a un
cittadino che si è dato da fare con le opere e con la carità.
Non viene ricordato come uno che si distingueva per le polemiche
ma come uno che viveva facendo del bene, prendendosi cura dei
poveri. Talvolta, è così in tutto il mondo e anche a Trieste, si
rischia di scivolare in riletture dove tutto è polemica e
scontro. Dove fatichiamo a convertirci a uno stile di confronto
sereno e aperto, a un dialogo delle buone pratiche che non
devono essere interpretate contro qualcuno, ma a favore del bene
comune, a favore di chi rischia di essere scartato".
Per monsignor Trevisi, San Giusto è anche credente e martire:
"Non possiamo continuare a ripetere che i nostri sono tempi
difficili, quasi a giustificarci di una fede vissuta con
mediocrità. San Giusto vive la sua appartenenza a Gesù fino a
morire martire. Oggi assistiamo a tante persone che muoiono
uccidendo sia nelle guerre come nella criminalità organizzata ma
anche in relazioni malate che ci sono talvolta tra uomini e
donne. E altre persone che muoiono mentre il mondo resta
indifferente e distratto! Ci sono peccati e strutture di peccati
che come cristiani - ha esortato - siamo chiamati a denunciare,
anzitutto con la nostra testimonianza, fino a diventare
martiri". (ANSA).
Vescovo Trieste, 'la comunità si spenda per i vulnerabili'
Omelia in occasione di San Giusto, 'non scivolare nello scontro'