(ANSA) - TRIESTE, 06 NOV - Costruire una nuova generazione di
microsatelliti in plastica, modulabili come mattoncini Lego, che
integrano i collegamenti elettrici tra le diverse schede
operative al loro interno e quindi più leggeri, spaziosi ed
efficienti: è l'obiettivo del progetto Rise-Resilient integrated
structural elements dell'Università di Trieste e dell'azienda
Picosats.
La stazione spaziale internazionale, da oggi ne ospita un
prototipo speciale.
"Nei quattro mesi in cui testeremo la nostra idea, capiremo
se il dispositivo è capace di funzionare in microgravità e di
reggere le sollecitazioni impresse dal lancio della missione
CRS-31 di SpaceX a bordo del razzo Falcon 9 - spiega Stefano
Seriani, docente di Robotica e responsabile scientifico di Rise
- se così fosse, avremmo posto le basi per una rivoluzione nel
mercato dei microsatelliti". Questi oggetti spaziali si prestano
ad applicazioni versatili che vanno dall'osservazione della
Terra alle telecomunicazioni, fino all'astrofisica e
all'esplorazione planetaria.
Rise ha mosso i primi passi nel 2018 quando il gruppo di
ricerca vinse la sfida sponsorizzata da Ice-Cubes nel concorso
Space Exploration Masters organizzato dall'Esa, classificandosi
al secondo posto nella sfida Esa & Commercial Partners. Il
progetto ha ottenuto così un biglietto per la Stazione spaziale
internazionale messo a disposizione da Space applications
services. Ora - conclude la nota - nell'anno del centenario
dell'Università, diventa realtà, grazie anche al contributo
dell'Agenzia spaziale italiana che ne ha finanziato lo sviluppo.
(ANSA).
Microsatelliti assemblabili come Lego in orbita sulla Iss
Al via test sull' idea dell'Università di Trieste e Picosats