Friuli Venezia Giulia

Associazioni criticano sgombero migranti, Fedriga 'è legalità'

'Fallita l'assistenza'. Governatore: 'Rispettare le istituzioni'

Redazione Ansa

(ANSA) - TRIESTE, 20 NOV - Lo sgombero dei migranti di oggi dal Porto Vecchio "si limita a coprire un fallimento persistente nella gestione della prima accoglienza a Trieste, senza risolvere nulla. Offre un sollievo temporaneo alle persone coinvolte, ma il rischio è che - in poche settimane - si ripresentino gli stessi fenomeni di abbandono, perpetuando un ciclo di inadempienze istituzionali apparentemente senza fine.
    Ribadiamo la necessita di attivare quanto prima, anche in vista dell'inverno, una struttura di bassa soglia che dia adeguata accoglienza a persone in transito". Lo scrivono le organizzazioni di assistenza ICS, Linea d'Ombra, Diaconia Valdese e No Name Kitchen, che definiscono "gravissima" la decisione "di celare l'intera operazione alle associazioni che quotidianamente si occupano dei migranti abbandonati dalle istituzioni. L'operato di queste realtà sul campo è ciò che impedisce il peggioramento della situazione, anche sotto il profilo della sicurezza".
    Diversa l'opinione del governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, che definisce l'intervento "di legalità", "fondamentale non soltanto per la sua concretezza, ma anche per il messaggio che lancia": ovvero "a chi pensa di poter arrivare e stare illegalmente sul nostro territorio le istituzioni non lo permettono". Replicando poi in particolare ad alcune associazioni di assistenza, Fedriga aggiunge: "Mi preoccupa che qualcuno che legittimamente può avere opinioni diverse possa però mettere in discussione l'imparzialità delle istituzioni come Prefettura e Questura. Loro indirettamente hanno fatto capire come se fossero a servizio di una o dell'altra forza politica, questo penso che sia assolutamente sbagliato, pericoloso e inaccettabile. Teniamo un dibattito anche acceso all'interno però del rispetto delle istituzioni. Se viene meno il rispetto delle istituzioni c'è il rischio che vengano meno le regole". (ANSA).
   

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