Friuli Venezia Giulia

Presentato 'Le armi per Trieste italiana' di Maranzana

Mastelloni racconta come trovò le 'carte' di Gladio

Redazione Ansa

(ANSA) - TRIESTE, 28 NOV - Il giornalista Silvio Maranzana ripubblica in una nuova versione, con una nuova narrativa e nuove 'carte' un suo stesso libro arrivato nelle librerie nel 20023. Stavolta l'opera prende il titolo "Le armi per Trieste italiana - L'inchiesta giudiziaria che ha cambiato la nostra storia" (Luglio Editore) e ruota, appunto, intorno all'inchiesta della magistratura legata a un capitolo importante della storia di Trieste.
    Maranzana si è soffermato in particolare sul ruolo avuto da un noto e stravagante personaggio di Trieste, Diego de Henriquez, nome poi italianizzato in Diego de Enriquez, studioso e collezionista seriale triestino di cimeli soprattutto bellici.
    Tanto materiale che gli oggetti da lui raccolti negli anni sono diventati il Civico Museo della Guerra per la Pace, aperto nel 2014, dopo la sua morte.
    L'ex procuratore di Trieste Carlo Mastelloni ha sottolineato che "protagonista del libro è una parte dell'istruttoria degli anni '90 da lui condotta in qualità di giudice istruttore su Argo16". Inchiesta dalla quale emerse "la struttura Gladio, nata nel 1956 per un accordo tra Sifar e Cia. Con il sequestro delle carte di un ufficio ancora misterioso - ha evidenziato Mastelloni - l'Ufficio Zone di Confine, costituito da De Gasperi nel 1946 e che distribuiva sovvenzioni a vari circoli o enti del territorio triestino e delle terre degli esiliati dalmati e istriani, venne fuori che quello stesso ufficio fungeva da copertura per strutture anche paramilitari armate gestite dagli enti sovvenzionati". Fu difficile il rintraccio di quelle carte: "Erano negli archivi della Presidenza del Consiglio. Squadre armate pregresse alla Gladio, che operarono a Trieste, Udine, Monfalcone". Mastelloni ha segnalato anche che "nelle carte si dava atto dell'esistenza di molti depositi di armamenti gestiti da enti e circoli".
    All'incontro, moderato dal giornalista Francesco Cardella, ha partecipato anche lo scrittore e giornalista Pietro Spirito che ha inquadrato la città di Trieste e le sue dinamiche sociali nel contesto storico del periodo del governo alleato. (ANSA).
   

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