Friuli Venezia Giulia

Rinvenuto in Sicilia un relitto risalente al VI-V secolo a.C.

Campagna di scavi condotta dall'Università di Udine

Redazione Ansa

(ANSA) - UDINE, 09 DIC - Un relitto arcaico di imbarcazione databile tra il VI e il V secolo a.C. , due ancore bizantine e quattro ancore litiche sono stati rinvenuti al largo di Santa Maria del Focallo, in Sicilia, nell'ambito della quinta campagna di scavo del Kaukana Project, condotto dall'Università di Udine in collaborazione con la Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana.
    Le ricerche - informa l'ateneo friulano - sono state effettuate a sei metri di profondità, a pochi metri dal litorale di Ispica, nel ragusano. Il sito, sepolto sotto uno strato di sabbia e massi, ha restituito resti del naufragio di un'imbarcazione arcaica, su cui sono stati avviati studi tecnici e costruttivi. Tra i reperti rinvenuti, due ancore in ferro, databili al VII secolo, e quattro ancore litiche, alcune delle quali sembrano appartenere a una tipologia preistorica. Il relitto è caratterizzato dallo scafo "su guscio" con tavole di fasciame unite da incastri.
    "Lo scavo è stato complicato dalle condizioni meteo - ha spiegato Massimo Capulli, coordinatore del Kaukana Project e docente di archeologia subacquea all'Università di Udine -.
    Questo relitto è una straordinaria testimonianza di un periodo storico cruciale, tra la Grecia arcaica e quella classica, e racconta dei traffici e dei commerci che segnarono il Mediterraneo ben prima dell'ascesa di Roma».
    L'assessore regionale ai Beni culturali e identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato, ha sottolineato l'importanza della scoperta: "Questo ritrovamento aggiunge un tassello fondamentale per comprendere la storia marittima della Sicilia e del Mediterraneo, confermando il ruolo centrale dell'isola nei traffici e negli scambi culturali antichi".
    Per tre settimane, l'Unità di archeologia subacquea dell'ateneo friulano ha condotto gli scavi e la documentazione del naufragio. Le ricerche sono state supportate dal terzo Nucleo sommozzatori della Guardia costiera di Messina e dalla Capitaneria di Porto di Pozzallo. (ANSA).
   

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