Friuli Venezia Giulia

Studio analizza i medical drama, 'bocciati in salute pubblica'

Su Frontiers in Public Health una ricerca dell'ateneo di Udine

Redazione Ansa

(ANSA) - UDINE, 20 DIC - Con i loro casi clinici riescono a tenere incollati alla tv milioni di spettatori, ma non sempre le storie che si susseguono episodio dopo episodio riescono ad affrontare in maniera adeguata i temi di salute pubblica. E' il risultato a cui giunge la ricerca condotta dal dipartimento di Medicina dell'Università di Udine, in collaborazione con l'Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale e l'Azienda ospedaliero-universitaria "Città della Salute e della Scienza" di Torino.
    I temi di salute pubblica trattati in serie tv come Grey's Anatomy o Dr. House vengono affrontati in maniera limitata e spesso inadeguata, con una scarsa attenzione a questioni fondamentali come vaccinazioni, programmi di screening e prevenzione delle malattie infettive. Il lavoro pubblicato sulla rivista scientifica Frontiers in Public Health - informa l'ateneo friulano - rappresenta la prima ricerca di questo tipo in Italia: ha valutato la natura, la frequenza e l'accuratezza con cui queste due serie televisive affrontano i temi legati alla salute pubblica.
    Coordinato da Laura Brunelli, lo studio è stato condotto con la collaborazione di Gianluca Voglino, insieme a un pool di ricercatori e a Roberta Siliquini e Silvio Brusaferro.
    "L'obiettivo principale era analizzare come due tra i medical drama più noti trattano temi cruciali per la salute collettiva; ci aspettavamo un'attenzione maggiore a temi come la prevenzione e la promozione della salute", ha detto Brunelli . Il gruppo di ricerca ha esaminato 94 episodi di Grey's Anatomy e Dr. House, trasmessi tra il 2010 e il 2019. I risultati indicano che solo una minima parte degli episodi ha affrontato tematiche di salute pubblica, come le vaccinazioni, i programmi di screening e il controllo del fumo.
    "Le serie tv - ha commentato Brusaferro - hanno il potenziale per sensibilizzare il pubblico e influenzare i comportamenti, ma il trattamento dei temi legati alla sanità pubblica in queste produzioni è spesso lacunoso, superficiale e disinformato". "La tv e i media sono strumenti potenti per educare il pubblico, tuttavia - ha proseguito Brunelli - perchè siano efficaci è necessario un impegno maggiore per garantire che le informazioni veicolate siano scientificamente accurate e capaci di sensibilizzare veramente la popolazione". (ANSA).
   

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