(ANSA) - ROMA, 23 GIU - Un concerto della portata di quello
dei Rolling Stones ogni anno al Circo Massimo? L'idea entusiasma
gli organizzatori, ma le polemiche potrebbero frenare il
progetto vagheggiato da Marino con tanto di ipotetica playlist:
Coldplay in testa e poi Bowie, McCartney, Elton John.
"Ieri abbiamo fatto una cosa indimenticabile, ma fare eventi
del genere a Roma si è rivelato troppo difficile e dispendioso.
In questo momento, a fronte di tutte le polemiche che ci sono
state, voglio rifletterci a mente fredda e valutare se è il caso
di investire ancora su una città come questa", dice Sergio
Giuliani, uno dei promoter dell'evento del Circo Massimo,
patrocinato da Roma Capitale e presentato in Italia dalla
D'Alessandro e Galli in accordo con Rock in Roma.
Giuliani ringrazia per l'organizzazione di ieri le
istituzioni, le forze dell'ordine in campo e in primis Marino,
"che è stato come un padre e ha supportato l'evento non da
politico perché un politico si sarebbe palesato solo alla fine",
ma poi affida all'ANSA uno sfogo. "Non è possibile che ogni
giorno a Roma si alzi un 'genio' per fare polemica - dice - Fare
eventi in questa città è complicatissimo e fare eventi a Circo
Massimo è troppo costoso. Gli 8 mila euro per l'occupazione di
suolo pubblico? Solo per allestire lo show al Circo Massimo ci
sono voluti 2 milioni di euro. Noi abbiamo pagato anche gli
straordinari dell'Atac, dell'Ama e dei vigili (un totale di 176
mila euro, ndr) E su questo tema invito ad una riflessione:
perché per altri grandi eventi questo non accade?".
"Per avere il concerto di ieri che ha fruttato alla città il
sold-out degli alberghi e che le ha permesso di scaldare i
muscoli dell'economia, Roma avrebbe dovuto finanziarci con un
milione di euro e invece tutti i rischi sono stati a carico
nostro, con spese che fanno tremare le vene ai polsi - aggiunge
Giuliani -. Quindi, mentre mi scuso con i cittadini per i
piccoli disagi che può aver creato un grande evento come questo,
invito anche ad un'altra riflessione: a queste condizioni, con
chi si disinteressa della Capitale per 360 giorni all'anno e poi
si alza un giorno per farsi notare con le polemiche, quanto è
possibile fare cose in grande nella Capitale? Quanto è possibile
attrarre imprenditori? Ieri i Rolling Stones hanno suonato a
Roma forse per l'ultima volta nella storia e hanno fatto la
storia. Perché non a Tor Vergata? Perché il mondo è pieno di Tor
Vergata, ma di Circo Massimo ce n'è solo uno e su queste cose
l'Italia deve puntare per ripartire". (ANSA).
>ANSA-BOX/ Rolling Stones: Promoter,evento storico per economia
"Polemiche? Costi a nostro carico, è stato sold out per Roma"