Lazio

Si riapre il caso del Circeo, sarà riesumata salma Ghira

'Chi l'ha visto?', lo ha disposto la procura di Roma

Villa Ghira, luogo del massacro del Circeo, in un'immagine d'archivio

Redazione Ansa

Si riapre il tragico caso del Circeo: la procura della Repubblica di Roma ha disposto la riesumazione della salma di Andrea Ghira, sepolto come Maximo Testa De Andres nel cimitero di Melilla. Oltre al legale della famiglia di Rosaria Lopez, avvocato Stefano Chiriatti, autore dell'esposto, sono in Spagna la sua consulente genetica Marina Baldi e i professori Giuseppe Novelli e Giovanni Arcudi designati dalla procura. La procura ha preso tale decisione per verificare, alla luce delle più agggiornate e sofisticate tecnologie, se si tratti proprio di lui. Il 'massacro del Circeo' è avvenuto tra il 29 e il 30 settembre del 1975. Ghira, assieme a Angelo Izzo e Gianni Guido, nella villa di famiglia al mare sequestrarono, violentarono e torturano due donne: Donatella Colasanti e Rosaria Lopez. Quest'ultima viene uccisa durante le sevizie, mentre la Colasanti, fingendosi morta, riuscirà miracolosamente a salvarsi. Per questa vicenda Ghira è stato condannato all'ergastolo in contumacia rimanendo per oltre 30 anni latitante. Il suo nome rispunta fuori nell'ottobre del 2005 quando il suo corpo venne trovato in un cimitero in una enclave spagnola in Marocco. L'uomo sarebbe morto nel '94 in Spagna. La sua sepoltura, avvenuta sotto il falso nome di Massimiliano Testa, è stata effettuata in un cimitero comunale a Melilla. Secondo quanto ricostruito Ghira si era arruolato nella legione straniera. La procura di Roma dispose la riesumazione della salma per effettuare la comparazione del Dna. Il 26 novembre di undici anni fa arrivò la conferma: il corpo era di Ghira.

   

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