Chiara Ferraro, Roberto Giachetti, Gianfranco Mascia, Roberto Morassut, Stefano Pedica e Domenico Rossi. Sono questi i nomi dei sei candidati alle primarie del centrosinistra a Roma che si sfideranno domenica: uno di loro sarà il nome che correrà alla poltrona di sindaco di Roma.
Si vota in quasi 200 seggi, dalle 8 alle 22.
CHIARA FERRARO: per lei, ragazza autistica di 25 anni che frequenta l'istituto agrario, ha sempre parlato il padre Maurizio, sottolineando l'importanza, per il prossimo sindaco, di affrontare i temi della disabilità mentale. Nel 2013 si era candidata alle comunali di Roma con la lista Marino raccogliendo 487 preferenze.
ROBERTO GIACHETTI: 54 anni, romano, è stato Capo di gabinetto dell'allora sindaco di Roma Francesco Rutelli ed è deputato dal 2001 e vicepresidente della Camera. Da sempre radicale e tra i padri fondatori della Margherita prima e del Pd poi, è uno strenuo assertore della non violenza. Molto vicino al premier Matteo Renzi, ha scelto come slogan per la sua campagna elettorale di ascolto "#TuttaRoma", per sottolineare l'impegno verso le periferie, girate in scooter. Decentramento, mobilità, eco-sostenibilità alcuni dei punti del programma. "Se divento sindaco continuerò così: a stare per strada", dice. Tra le sue priorità, la risoluzione dei "piccoli problemi" e il censimento di 100 opere incompiute per poi portarle a compimento.
GIANFRANCO MASCIA: 54 anni, tre figli, è un ecologista, scrittore e blogger, tra i fondatori dei Verdi e animatore dei comitati BoBi, dei Girotondi e del Popolo Viola. Attualmente è coportavoce dei Verdi di Roma. Ha svolto la sua campagna elettorale accompagnato dall'inseparabile orso di peluche giocando sul cartone animato "Mascia e l'orso". Ha dichiarato guerra al cemento e ha intenzione di incentivare il porta a porta.
ROBERTO MORASSUT: 52 anni, ex assessore all'Urbanistica sotto la giunta Veltroni, ha portato a casa la firma del Piano regolatore dopo decenni di attesa. E' deputato del Pd e ha cominciato la sua attività politica nel Partito comunista. La sua Roma è una città "motore di sviluppo" ma anche "comunità", una Capitale "green e smart", "accessibile e inclusiva". Riguardo al tema dei trasporti, se sarà eletto si impegnerà a chiudere l'anello ferroviario a Tor di Quinto, a fare il 'restyling' della ferrovia Roma-Lido, a completare la metro C fino al Colosseo, a realizzare il prolungamento della linea B da Rebibbia a Casal Monastero e a creare di 'corridoi protetti' per il trasporto pubblico. Tra gli obiettivi, la realizzazione di una card e della app 'Roma' che integri servizi di trasporto, parcheggi, servizi sociali, museo, sharing , assistenza e segnalazioni; l'assegnazione di spazi comunali a reti civiche e comitati di quartiere e gruppi retake.
STEFANO PEDICA: Lavora per una società di costruzioni e si è messo in aspettativa partecipare alle primarie. È stato capo ufficio stampa di alcuni ministri e sottosegretari e portavoce dell'Udr. Nel 2005 viene chiamato da Di Pietro per organizzare l'Idv a livello nazionale. E' stato eletto con l'Idv deputato e senatore, partito che lascia nel 2012. Ora è nel Pd. Se eletto, ha promesso che non ricandiderà i consiglieri uscenti.
DOMENICO ROSSI: generale dell'esercito, sposato, tre figli. Secondo lui la questione principale da affrontare a Roma è quella morale, "per ridare fiducia ai cittadini nei confronti della politica. Dalla lotta agli sprechi e alla corruzione possono scaturire risorse per garantire efficienza ai servizi e assistenza ai bisognosi". Parte del suo programma è incentrato sulla mobilità, con il completamento e il potenziamento della rete delle metropolitane e dei parcheggi di scambio.
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