Quarant'anni tra un anno, cresciuta tra i lotti della Garbatella, quartiere popolare di Roma, Giorgia Meloni, di fede rigorosamente giallorossa e col cuore da sempre a destra, è stato il ministro più giovane della Repubblica italiana. Dopo aver recentemente annunciato di essere incinta, ha sciolto la riserva: correrà per la poltrona di sindaco della Capitale dribblando i consigli paternalistici di chi, Berlusconi e Bertolaso in testa, la volevano mamma a tempo pieno.
Giorgia ha cominciato presto a occuparsi di politica: nel 1992 aveva 15 anni quando fondò il coordinamento studentesco 'Gli Antenati', che contestava la riforma Iervolino. Diplomata al liceo linguistico, ha vissuto in una famiglia di donne: il padre abbandonò la famiglia emigrando nelle Canarie quando Giorgia era piccola. Per mantenersi agli studi ha lavorato facendo la baby sitter, anche per la figlia di Fiorello, episodio ironicamente citato di recente dal Cav, la cameriera e la barista al Piper. Dal carattere di ferro, tanto da meritare di essere chiamata "la piccola Evita" dopo essere passata anche per un affettuoso "Calimero", considerata la militanza nera, nel 1996 diventa responsabile nazionale di Azione Studentesca, il movimento studentesco di Alleanza Nazionale. Si fa le ossa per strada Giorgia. Comizi, assemblee, riunioni.
Ha carattere, sa imporsi. Inizia presto e fa tutta la trafila. Diventa consigliera provinciale nel 1998 per An. E nello stesso anno ha l'intuizione di Atreju, la manifestazione "di parte ma non di partito" che prende il nome dall'eroe del libro di Michael Ende La Storia Infinita che combatteva contro il Nulla. Atreju a suo modo diventa un cult, coniuga lo spirito identitario dei Campi Hobbit anni '70 -dove si formò gran pare del gruppo dirigente della nuova destra romana- ma ha un parterre trasversale. Alla fine degli anni '90 conduce una battaglia assieme a Fabio Rampelli, ora con lei in Fratelli d'Italia, per portare l'atroce realtà delle foibe nei libri di storia. Non si ferma Giorgia. E' determinata, fresca, decisa. Incarna il volto giovane della destra, quello che sdogana senza patemi il passato anche per evidenti questioni anagrafiche ("ho un rapporto sereno con il fascismo", dichiara) e nel 2004 viene eletta presidente di Azione Giovani.
Nel 2006, a soli 29 anni, viene eletta alla Camera nella lista di An e dallo stesso anno al 2008 ricopre la carica di Vicepresidente della Camera. Nel maggio del 2008, arriva al Dicastero della Gioventù nel governo Berlusconi, a 31 anni è il ministro più giovane della storia della Repubblica. Dal 2009 al 2012 è presidente della Giovane Italia, movimento giovanile del Pdl. Partito che abbandona in segno di protesta al sostegno al governo Monti. Fonda così Fratelli d'Italia con Guido Crosetto e Ignazio La Russa. Poi la sintonia con la nuova Lega, meno anti sud e più "prima gli italiani", di Matteo Salvini. E sarà Salvini proprio a spingerla a smarcarsi da Berlusconi e tentare la strada del colle del Campidoglio. Se ce la farà Giorgia Meloni potrà allungare la sua lista di primati: la prima sindaco donna di Roma. La prima a varcare Palazzo Senatorio col pancione.
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