Nel 'fortino' Campidoglio, tra la sindaca che prepara la sua difesa per l'indagine sulla nomina di Renato Marra e una certa preoccupazione che contagia la maggioranza, una data sembra cruciale: lunedì prossimo. Il 30 gennaio, giorno in cui Virginia Raggi sarà ascoltata dai magistrati, potrebbe diventare lo spartiacque per il futuro dell'amministrazione capitolina.
La strategia dei 5 Stelle al momento è fare quadrato attorno a Raggi, che in ogni caso rimane il volto più riconoscibile tra le esperienze di governo del Movimento in Italia. Beppe Grillo, del resto, parla chiaro: "Virginia Raggi ha adempiuto ai doveri indicati dal nostro codice etico. E' serena e io non posso che esserle vicino in un momento che umanamente capisco essere molto difficile". Il bivio, però, potrebbe aprirsi dopo il 30 gennaio. Dopo i rumors su piani B in Campidoglio e voci di un cambio di vicesindaco, il consigliere comunale di maggioranza Pietro Calabrese taglia corto: "Alla luce degli atti che verranno rappresentati il 30 gennaio verranno fatte valutazioni e prese decisioni. Non c'è niente di valutabile al momento".
Ma tra i pentastellati sul caso Raggi qualche diversità di vedute già si registra. A quanto filtra ci sarebbe una parte fiduciosa e orientata a resistere con la sindaca, fino alla fine della sua vicenda giudiziaria (arrivando, nella peggiore delle ipotesi, anche ad affrontare una eventuale sospensione prevista dalla legge Severino) e un'altra più propensa ad elaborare una exit strategy, con l'autosospensione dell'inquilina del Campidoglio qualora le cose iniziassero a mettersi male. In quest'ultimo caso, un campanello d'allarme potrebbe essere proprio una possibile richiesta di giudizio immediato da parte dei pm. Guardando in prospettiva, ad impensierire è lo spettro dell'esplosione di un 'caso Roma' poco prima delle elezioni nazionali: qualora si andasse alle urne a giugno il tempo per gestire la vicenda sarebbe davvero ridotto. Sul blog di Grillo, sotto l'ultimo post del leader M5S su Roma, buona parte dei commenti di attivisti e simpatizzanti pentastellati è di sostegno alla sindaca, ma non mancano le critiche. "Dai, Virginia, dimostra la tua innocenza e vai avanti", scrive ad esempio Francesco. "Beppe non dare retta a chi dice di mollare la Raggi perché sono vicine le elezioni. Non va abbandonata", sostiene Bruno. Per Licia invece "ha fatto troppi errori. C'è una sola domanda: può danneggiare di più il movimento rimanendo al suo posto o dando le dimissioni?".
Mentre i più diversi scenari fanno capolino, Raggi tiene duro: lavora a Palazzo Senatorio all'ordinaria amministrazione e prepara la difesa insieme ai suoi avvocati. In mattinata partecipa pure all'inaugurazione dell'Anno Giudiziario insieme al procuratore di Roma Giuseppe Pignatone e il presidente dell'Anac Raffaele Cantone. Una nuova vicenda giudiziaria coinvolge pure per il suo predecessore: Ignazio Marino, viene rinviato a giudizio per diffamazione, per aver accostato il 21 gennaio del 2015, proprio il M5S alla mafia. Il processo è fissato al 24 gennaio del prossimo anno davanti al giudice monocratico.
Grillo a fianco Raggi. Lei, tra un po' diranno ho ucciso
La strategia M5s: fare quadrato, dopo interrogatorio si valuterà