Lazio

Migranti sgomberati, Forano vota 'no' al trasferimento

"Quando il nemico è alle porte bisogna imbracciare lo schioppo!"

Redazione Ansa

Il Comune di Forano, in provincia di Rieti, dice no al possibile trasferimento di circa 40 rifugiati sgomberati lo scorso 24 agosto dallo stabile di via Curtatone, a Roma. In una seduta straordinaria del consiglio comunale è stata messa al voto una mozione presentata dal sindaco Marco Cortella (Pd). Il primo cittadino chiedeva di esprimere formalmente la propria contrarietà al trasferimento 'in qualsiasi forma o modalità di ulteriori migranti, sia richiedenti asilo che aventi già permesso di soggiorno'. La mozione è stata approvata con otto voti favorevoli.

Numerosi cittadini hanno assistito al consiglio comunale straordinario. "Figuriamoci se conosco chi sono le persone che dovrebbero arrivare", risponde il primo cittadino alla domanda di un anziano. "Ma sono bianchi o neri?", replica l'anziano, suscitando le risate degli astanti. "Quando il nemico è alle porte bisogna imbracciare lo schioppo!", esorta un altro residente. E l'improvvisato pubblico ride, ma non risparmia gli applausi. "Ho paura per davvero - dice un signore sulla sessantina -, ma proprio non possiamo. Siamo un paese povero, non possiamo mantenere nessuno. Non manteniamo neanche i nostri" "Non mi fanno paura - spiega un'altra cittadina presente alla riunione -. Io non ho paura delle persone che potrebbero venire qui. Io ho paura di non poterle accogliere e di passare per quella che non li vuole". "Questa gente che viene qua, che cosa fa? Ha un lavoro? - si chiede un cittadino - Ho paura di no".

"Ancora oggi - ha affermato il sindaco di Forano (Rieti), Marco Cortella (Pd) - non ho avuto nessuna comunicazione, né ufficiale né tantomeno ufficiosa dal Comune di Roma o dalla Prefettura. E' una inciviltà istituzionale - spiega il primo cittadino -. Un sindaco deve essere rispettato e considerato per il ruolo che ricopre. Non dimentichiamoci che secondo la normativa nazionale il sindaco è ufficiale di governo per problemi di sicurezza e di sanità pubblica e ha responsabilità verso il territorio che amministra", aggiunge. "Ho appreso la decisione solo attraverso la stampa - continua il sindaco -. C'è una mancanza di notizie ufficiali, che avrei invece dovuto ricevere". La contrarietà, precisa ancora Marco Cortella, non ha nulla di ideologico. "Abbiamo progetti strutturali di accoglienza di richiedenti asilo da due anni e mezzo. Ne ospitiamo 40 a fronte di poco più di tremila residenti. Abbiamo fatto accordi di programma con il prefetto di Rieti per fargli svolgere opere di pubblica utilità. Stiamo cercando un percorso di integrazione, anche con l'aiuto di una cooperativa che si occupa di insegnare la lingua. Cosa diversa sarebbe raddoppiare il numero di migranti sul territorio. Diventerebbe un problema di sostenibilità economica da parte dell'ente".

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