Un'esplosione fortissima, avvertita a centinaia di metri di distanza. Un ordigno rudimentale è scoppiato all'alba davanti alla stazione dei carabinieri San Giovanni, al centro di Roma. Un attentato che, secondo chi indaga, aveva come obiettivo proprio la caserma. La firma arriva in serata via web con la rivendicazione del Fai-Fri (Federazione anarchica informale- Fronte rivoluzionario internazionale), Cellula Santiago Maldonado, l'attivista argentino che appoggiava la causa delle popolazioni indigene Mapuche trovato morto nell'ottobre scorso 78 giorni dopo essere scomparso. "La notte scorsa abbiamo portato la guerra a casa del ministro Minniti.
Con questa azione lanciamo una campagna internazionale di attacco contro uomini, strutture e mezzi della repressione", si legge nella rivendicazione. L'ordigno, dotato di timer, è esploso alle 5,30: fortunatamente in quel momento non passava nessuno in strada e non ci sono stati feriti neanche tra le persone presenti all'interno dell'edificio, circa una decina. La deflagrazione ha danneggiato un'auto in sosta e mandato in frantumi la finestra di un palazzo vicino.
La Procura di Roma ha aperto un fascicolo per terrorismo.
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