"La mia campagna elettorale è stata marchiata con lo schema della donna infedele" ed è andata avanti nella sfida per il Campidoglio "perchè ha un uomo alle spalle" e che "ce l'avrei fatta" per via di "presunti amanti" e del loro "aiuto". E' un passaggio della deposizione del sindaco di Roma Virginia Raggi, in aula a Milano come parte offesa in un processo per diffamazione per un articolo uscito sul settimanale Chi il 16 maggio 2016.
"Per me è stato un colpo, sono iniziate insinuazioni e allusioni" sui media in un momento della sua campagna elettorale "delicato" e condotta con "fatica, essendo una donna" che aveva a che fare "con certi stereotipi". Il sindaco ha ammesso di essersi allontanata dal marito per motivi "strettamente personali" nell'autunno del 2015 e di essersi riavvicinata più o meno dopo un anno: "Non abbiamo mai parlato di separazione".
Ha poi detto che con Frongia mai c'è stata alcuna relazione ma che hanno sempre collaborato e "preparato la campagna elettorale insieme" e che lui, dopo la sua elezione, è stato capo di gabinetto, per un certo periodo vice sindaco, e ora è assessore allo Sport. Secondo Virginia Raggi quell'articolo ha "gettato ombra" su di lei. "Mi sono sentita offesa perchè è come se avessero detto che la Raggi si portava l'amante in Campidoglio".
Raggi contro il settimanale 'Chi', marchiata come donna infedele
Sindaco teste in aula a Milano in processo per diffamazione