(ANSA) - ROMA, 13 GIU - Soldi in contanti, fatture per operazioni inesistenti, assunzioni e consulenze. Così il gruppo Parnasi, secondo l'accusa, foraggiava i politici e pubblici ufficiali con un metodo corruttivo che gli inquirenti definiscono come "asset di impresa". In particolare, secondo quanto accertato dai magistrati, Parnasi aveva promesso a Luca Lanzalone promesse di consulenze per il suo studio legale pari a circa 100 mila euro e aveva garantito il suo aiuto nella ricerca di una casa e di uno studio a Roma. All'ex assessore regionale del Pd, Michele Civita, in cambio dell'asservimento della sua funzione, il gruppo Parnasi aveva promesso l'assunzione del figlio in una delle società. Per l'attuale vicepresidente della Consiglio Regionale, Adriano Palozzi, Parnasi avrebbe erogato fatture per operazioni inesistenti pari a 25 mila euro. Infine l'attuale capogruppo M5S, Paolo Ferrara, avrebbe ottenuto da Parnasi un progetto per il restyling del lungomare di Ostia.
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