Lazio

Viterbo, fermato presunto killer del commerciante ucciso nel suo negozio

Si tratta di un 22enne di origini coreane e passaporto americano. Il provvedimento è stato disposto perchè c'era pericolo di fuga.

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Redazione Ansa

Disposto un decreto di fermo nei confronti dell'uomo di 22 anni accusato della morte di Norveo Fedeli, il commerciate di Viterbo ucciso lo scorso venerdì nel suo negozio. Nei confronti del giovane le accuse sono di omicidio volontario e rapina. Il provvedimento è stato disposto perchè, tra l'altro, c'era pericolo di fuga.

Il giovane fermato si chiama Pang Michael Aaron, ha origini coreane e passaporto americano. "Il risultato ottenuto è frutto di un esemplare lavoro di collaborazione tra le varie forze dell'ordine. Una sinergia efficace che non nasce certo con questa indagine ma che rappresenta una consolidata modalità operativa". Ha affermato il procuratore di Viterbo, Paolo Auriemma commentando gli sviluppi della vicenda legata all'omicidio del commerciante. 

Pang Michael Aaron era arrivato in Italia regolarmente circa due mesi fa. L'uomo, che sarebbe un grafico pubblicitario e viveva in un Bed and Breakfast nel vicino Comune di Capodimonte, era stato tre volte all'interno del negozio. Nei due precedenti episodi aveva provato a pagare invano dei vestiti con una carta di debito che è risultata prima scoperta e poi bloccata. la terza volta, ieri, ha ucciso il commerciante con uno sgabello, portando via il suo portamonete ed alcuni vestiti. Il 22enne era arrivato in Italia in aereo da un Paese dell'area Schengen.

Ucciso nel suo negozio a Viterbo

 

L'omicidio è avvenuto in pieno giorno a Viterbo. A pochi giorni dagli arresti di un consigliere comunale e un militante di Casapound accusati di una violenza sessuale su una donna all'interno di un circolo privato, un altro episodio violento scuote la tranquilla città della Tuscia. Il titolare di una jeanseria, Norveo Fedeli, di 74 anni, è stato ucciso nel suo negozio nel centro storico della cittadina, nello stesso quartiere in cui si trova il locale teatro del presunto stupro. Si ipotizza che possa trattarsi di un tentativo di rapina finita male anche se non si esclude per ora nessuna pista.

 

Alcuni vicini, insospettiti dal fatto che il negozio fosse ancora aperto dopo le 13, sono entrati e hanno trovato il corpo del commerciante riverso a terra in una pozza di sangue vicino la cassa. Inutile l'intervento degli operatori del 118. L'uomo aveva il cranio fracassato e sul capo ci sarebbe l'impronta di una scarpa. Per chi indaga sarebbe stato colpito varie volte alla testa con un oggetto contundente, forse una spranga o uno sgabello. Nel negozio è stata ritrovato una scia di sangue fino all'entrata: forse la vittima ha tentato di trascinarsi fino all'esterno per chiedere aiuto. A

Probabilmente Fedeli che abitava accanto al suo negozio stava per chiudere la jeanseria per la pausa pranzo quando gli aggressori sono entrati all'interno. L'uomo è stato colpito più volte con un oggetto metallico come una spranga o forse anche uno sgabello.

Tra chi vive e abita in zona qualcuno non esita a dire: "Ora abbiamo paura". E sulla vicenda è intervenuto il segretario del Pd Nicola Zingaretti che su Twitter ha scritto: «Napoli, Viterbo: allarme sicurezza. Dal ministro dell'Interno Salvini vogliamo qualche comizio in meno e qualche ora di lavoro al Viminale». 

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