(ANSA) - ROMA, 23 OTT - Legale brillantissimo, implacabile,
senza scrupoli, manipolatore, amante dei riflettori e "pronto a
fare di tutto per vincere", come dice lui stesso in
un'intervista. Sono solo alcune delle definizioni che si possono
applicare a Roy Cohn, morto di Aids a 59 anni nel 1986. Anima
nera del sistema giudiziario e politico americano, è stato
l'incarnazione 'dell'avvocato del diavolo': prima come
assistente di Joe McCarthy, negli anni del maccartismo, poi come
difensore senza alcun codice etico dei ricchi e potenti, dai
boss mafiosi, come John Gotti a Donald Trump, a cui fa vincere
cause impossibili e di cui si considerava un maestro. Lo
racconta Where's my Ray Cohn? il documentario di Matt Tyrnauer,
nella selezione ufficiale della Festa Internazionale del Cinema
di Roma. Cohn è un personaggio inquietante e carismatico, che
lancia la sua carriera nel 1951, come procuratore d'accusa nello
storico processo per spionaggio contro Julius e Ethel Rosenberg,
nel quale ottenne una condanna a morte per entrambi, nonostante
le prove, soprattutto contro di lei, fossero deboli. Da
assistente di McCarthy, per quanto fosse gay (mai dichiarato,
nega fino all'ultimo anche di avere l'Aids), Cohn contribuì alla
linea del senatore secondo cui anche molti omosessuali fossero
spie comuniste, che portò il presidente Eisenhower nel 1953 a un
ordine esecutivo (pienamente in vigore fino al 1975) che vietava
di avere impiegati gay nelle istituzioni federali. Tony Kushner
lo ha reso un personaggio in Angels of America (1993), che sul
letto di morte rivede e si confronta con il fantasma di Ethel
Rosenberg (nella miniserie del 2003 tratta dallo spettacolo, li
interpretarono Al Pacino e Meryl Streep) . (ANSA).
Leggi l'articolo completo su ANSA.it