(ANSA) - ROMA, 15 OTT - Sangue blu, 'altezzosità', charme e
al tempo stesso libertà, intraprendenza, anticonformismo: sono i
due aspetti che convivono in una donna, oggi 87 anni, che è una
eccellenza della cultura italiana, rispettata, temuta, per il
suo carattere autoritario, apripista persino oggi che le donne
di potere nel cinema sono davvero poche. E' Marina Cicogna, o
meglio Marina Cicogna Mozzoni Volpi di Misurata: il nonno
materno, mitico conte Giuseppe Volpi, protagonista del jet set,
fondatore della Mostra d'arte cinematografica di Venezia.
E' la stessa Marina Cicogna a sfogliare l'album dei ricordi:
la passione per il cinema, le tappe tipiche di Venezia, Cortina,
Saint Moritz, la nanny inglese, l'università in America amica
dell'erede di casa Warner, le amicizie con Brando e Clift, il
suo Palazzo Volpi a Roma, dove è nata, il Giardino Cicogna a
Milano, la sua casa attuale vicino all'Accademia di Francia da
dove vede tutta la città, la casa di Modena che le serve per il
guardaroba, l'archivio di fotografie eccezionali. Lei si
racconta, senza nascondere il suo status, ma spiegando come la
sua passione per il cinema, nata già da piccolina, il suo
imporsi con genitori intellettuali ma pur sempre nobili a fare
un mestiere poco aristocratico. ""Non volevo produrre autori
affermati ma quelli che da scoprire", dice ricordando l'amicizia
complicata e il cinema di Pier Paolo Pasolini con l'esordio di
Medea e poi Teorema, ma anche il venerato Elio Petri di
Cittadino al di sopra di ogni sospetto con cui nel 1970 vinse
l'Oscar per il miglior film straniero, il film con Gianmaria
Volonté e con quella che sarebbe diventata la sua compagna di
vita per 20 anni, Florinda Bolkan. Il cinema ma anche la
sceneggiatura, la fotografia (Scritti e Scatti un libro che è
racconto di storia del cinema), imprenditoria (i suoi impegni da
ambasciatrice italiana all'estero). (ANSA).
Marina Cicogna, la mia vita libera e il cinema amato
Documentario racconta produttrice, lanciò film Pasolini e Petri
