Il Vicariato di Roma "deplora con fermezza quanto accaduto ieri, davanti alla parrocchia di Santa Lucia, alla totale insaputa del parroco don Alessandro Zenobbi e di tutto il clero parrocchiale, al termine della celebrazione di un funerale", quando sulla bara è stata messa una bandiera con la svastica nazista, "simbolo orrendo inconciliabile con il cristianesimo". La diocesi di Roma parla di "strumentalizzazione ideologica grave, offensiva e inaccettabile" e conferma quanto detto dal parroco don Zenobbi: "Quanto si è verificato all'esterno della chiesa è avvenuto senza nessuna autorizzazione".
Una bara sul sagrato di una chiesa, a Roma, avvolta in una bandiera con la svastica nazista. Si sono conclusi così i funerali di Alessia Augello, militante del movimento di estrema destra Forza Nuova, morta a 44 anni il 7 gennaio scorso per complicazioni sopraggiunte dopo un intervento chirurgico.La bara, al termine delle esequie celebrate nella parrocchia di Santa Lucia, nella zona di piazzale Clodio, è stata "omaggiata" con il saluto romano da alcune decine di militanti. Su quanto avvenuto la Digos della Polizia di stato ha avviato una indagine con l'obiettivo di individuare gli autori.
Le immagini dei funerali sono state anche riprese da alcuni cittadini affacciati dai balconi e pubblicate su internet. Durante l'attività d'osservazione gli agenti della Digos hanno identificato diversi appartenenti all'estrema destra che hanno preso parte alle esequie.
In un post pubblicato sui social network don Alessandro e don Paolo Emilio, titolari della parrocchia, hanno condannato quanto avvenuto sul sagrato della chiesa. "Quanto avvenuto non era autorizzato da parte del parroco né dal sacerdote celebrante - si afferma nel post -. Intendiamo esprimere la nostra profonda tristezza, delusione e disappunto per quanto si è verificato". I sacerdoti "prendono le distanze da ogni parola, simbolo e gesto utilizzato all'esterno della chiesa riconducibili a ideologie estremiste lontane dal Vangelo".
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