(ANSA) - ROMA, 07 MAR - Era il dicembre del 1962, quando sul
palco del Sistina di Roma debuttava "Rugantino", la commedia
musicale di Garinei e Giovannini (scritta con Pasquale Festa
Campanile e Massimo Franciosa e la collaborazione artistica di
Gigi Magni) che pescando a piene mani dalla tradizione popolare
romana consacrava al teatro e al grande pubblico quel giovane un
po' spaccone e nullafacente, che nella Roma papalina del 1830
viveva di espedienti aiutato dalla fida Eusebia e finiva per
pagare con la vita l'amore sincera per la bella Rosetta. Sulle
note intramontabili di Armando Trovajoli, al tempo protagonisti
erano Nino Manfredi, Aldo Fabrizi e Lea Massari.
Con loro anche la "veterana" Edy Angelillo nel ruolo di Eusebia
e Massimo Wertmuller "debuttante" nei panni di Mastro Titta.
"Il palcoscenico, in questi due anni, mi è mancato tantissimo -
racconta la Autieri all'ANSA - Rugantino è una pietra miliare,
la gente ha sempre voglia di vederlo. E poi non è solo
spettacolo: c'è tanta verità, messaggi importanti". "La grande
scommessa per me è tornare a indossare quei panni dopo tutti
questi anni, 'da anziano' - scherza La Ginestra - Rugantino è il
tipico romanesco di un tempo, uno che preferisce perdere un
amico che una battuta. Oggi manca quel modo disincantato di
affrontare le questioni importanti. Paradossalmente, anche se
una coltellata scappava, era una Roma molto meno violenta e
volgare". (ANSA).
Rugantino fa 60 anni e si innamora (ancora) di Serena Autieri
Attrice con Michele La Ginestra in capolavoro Garinei-Giovannini