(ANSA) - ROMA, 16 GIU - FABIO FABBRI - L'ALBA DEL NOVECENTO
(Editori Laterza - pp. 320 - euro 24.
Durante il ventennio dal 1895 al 1914, in ogni campo del
sapere umano si produsse una vera e propria 'rivoluzione
culturale'. Nel giro di pochissimi mesi del 1900, ad esempio, si
passò dall'inaugurazione della Esposizione Universale di Parigi
alla pubblicazione de L'interpretazione dei sogni di Freud o
alla teoria dei quanti di Max Planck, fino al Concerto per
pianoforte n. 2 di Sergej Rachmaninov. Allo stesso modo, nel
1913, mentre in Europa si scatenava la seconda guerra balcanica,
a New Orleans il dodicenne Louis Armstrong già intonava su una
tromba i suoi primi temi musicali. Così il tragico naufragio del
Titanic - che nell'aprile 1912 già segnava la fine di un'epoca -
si collega, quasi magicamente, al cupo incipit de 'La montagna
incantata di Mann', 'il grande poema della morte' iniziato
quell'anno. Oppure i colpi di cannone che dettero l'avvio alla
prima guerra mondiale rinviano alle riflessioni di Kafka che,
proprio nell'agosto 1914, iniziava la stesura de 'Il processo'.
Una 'nuova storia' della Belle époque che ha l'ambizione di
raccontare il terremoto che travolse una cultura e la sostituì
con una diversa.
Fabio Fabbri ha insegnato Storia del lavoro presso le
Università di Salerno e di Roma La Sapienza ed è stato
professore ordinario di Storia contemporanea presso l'Università
Roma Tre. Ha diretto la Storia del lavoro in Italia (6 volumi,
Castelvecchi 2015-2018) e ha pubblicato, tra l'altro: 'Da
birocciai a imprenditori. Una strada lunga 80 anni: 1912-1992'
(Franco Angeli 1994); 'Le origini della guerra civile. L'Italia
dalla Grande Guerra al fascismo.1918-1921' (Utet 2009);
'L'Italia cooperativa. 1861-2011' (Ediesse 2011); 'Profili
critici del Novecento. Croce, Pertini, Montessori e altri'
(Edizioni dell'Orso 2021). (ANSA).
'L'alba del Novecento', 'nuova storia' della Belle époque
Da Freud al Titanic, l'analisi dello storico Fabbri