Lazio

Peppe Barra mette in scena la sua vita

80 anni nel 2024, si racconta da nascita sul palco ad oggi

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 06 NOV - In alto, nella scena ancora buia, si illumina una grande marionetta di Pulcinella ed è un segnale, un rimandare alle radici napoletane e a un teatro popolare e alto assieme con, dall'altra parte del palcoscenico, appesi una paglietta e un cilindro, così quando Peppe Barra entra in scena e canta è già chiaro il contesto in cui vanno inseriti il suo recitare e la sua vita, che, in ''Buonasera a tutti'' al Teatro Off Off di Roma, rievoca per sommi capi tra canzoni, ricordi, testi recitati, con il piano dal vivo di Luca Urciolo.
    La sua nascita quasi in scena, dove a sua madre, la grande attrice e cantante Concetta Barra, si ruppero le acque mentre recitava al Valle di Roma, poi la sua infanzia all'isola di Procida. Così, da una parte, dice di aver desiderato di diventare una guarattella (a Napoli i burattini con Pulcinella in testa), dall'altra ricorda Viviani e intona la sua ''Festa di Piedigrotta'', passando per una novella del Basile (da cui nacque nel 1976 anche ''La gatta cenerentola'' di De Simone con la Compagnia di Nuovo Canto Popolare, di cui Peppe fu uno dei protagonisti, e del quale registrò venti favole negli anni '90 per Radio Rai). Nato il 24 luglio 1944 da genitori che vivono di teatro, inizia presto a recitare, poi cresce nel teatro di ricerca con Gennaro Vitiello. Vive di teatro, ma compare anche in tv con Eduardo e arriva al cinema con ''Giallo napoletano'' di Corbucci e poi ''La pelle'' della Cavani, arrivando venti anni dopo, nel 2002, al ''Pinocchio'' di Benigni come Grillo parlante e a partecipare a ''Passione'' di Turturro, infine nel 2017 alla ''Napoli velata'' di Ozpetek. Con la madre Concetta creerà un duo indissolubile e di grande successo (sino alla morte di lei nel 1993) fondando una propria Compagnia. Scaparro poi lo vorrà anche Sancio Panza nel suo ''Don Chisciotte'', per citare uno degli oltre 50 spettacoli da lui interpretati nell'arco di oltre 60 anni di attività. Una carriera intensa che lo vedrà, dopo il 2000, tornare con De Simone per ''La cantata dei pastori'', quindi partire per New York, dove riceverà anche la cittadinanza onoraria. (ANSA).
   

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