Lazio

Al Maxxi la Conscious collective d'Israele

In mostra tre grandi opere di Geva, Mahameed e Yekutieli

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 16 MAR - Tre grandissime opere che parlano stili e linguaggi diversi. E tre artisti appartenenti a contesti e generazioni diverse, che in apparenza sembrano avere poco in comune: Tsibi Geva (Kibbutz Ein Shemer, Israele, 1951), di origine ebraica askenazita, figlio di uno dei maggiori esponenti del Bauhaus israeliano, artista noto a livello internazionale che vive e lavora tra Tel Aviv e New York; Maria Saleh Mahameed (Umm el-Fahem, Israele, 1990) nata e cresciuta nella più popolata città araba di Israele, figlia di padre palestinese e madre ucraina e cristiana; Noa Yekutieli (Los Angeles, USA,1989), artista multidisciplinare autodidatta nata in California da madre giapponese e padre israeliano, che lavora tra Tel Aviv e Los Angeles. Eppure insieme raccontano (e incarnano) le inattese connessioni di una delle più complesse realtà culturali, tra identità, luoghi, memoria e legami. È Concious Collective, la mostra realizzata dalla Fondazione Maxxi in collaborazione con l'ambasciata di Israele in Italia e curata da Bartolomeo Pietromarchi e Shai Baitei, con la curatrice associata Elena Motisi, alla Sala Claudia Gian Ferrari del Museo delle arti del XXI secolo dal 17 marzo al 4 giugno.
    "Una mostra - racconta il presidente della Fondazione Maxxi, Alessandro Giuli - che nasce da un rapporto storico personale e collettivo con lo Stato di Israele, con la comunità ebraica e tutte le identità di cui si compone lo Stato ebraico". È, dice, "il miracolo dell'amicizia". "Una mostra importante", concorda l'ambasciatore israeliano a Roma, Alon Bar, che porta al Maxxi le opere di tre rappresentanti che con le loro "pratiche artistiche e biografie diverse, rappresentano la varietà di voci e complessità della realtà israeliana". (ANSA).
   

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